PARIS LA NUIT Valérie Tasso

PARIS LA NUIT, di Valérie Tasso

Questa copertina contiene tutti gli elementi atti ad accalappiare un lettore colto.

1. Si parla di Parigi, città-culto per tutti gli estimatori della letteratura dal Settecento in poi.

2. C’è la parola Notte, che sempre evoca una dimensione onirica e fantasmatica.

3. Il titolo è in arancione, colore per antonomasia della curiosità e della ricerca spirituale

4. Il cognome della scrittrice è Tasso, e questo agli amanti delle belle lettere non può non evocare i fasti stilistici dell’autore della Gerusalemme Liberata.

Mi attendevo dunque qualcosa a cavallo tra un poema epico ed uno decadente. Mentre qui di epiche ci sono, diciamo così, altre cavalcature.
Scherzi a parte, la Tasso è stata autrice specializzata in un certo tipo di narrativa di genere, che ha avuto grande successo quando ancora i maschi leggevano libri. Nel Pleistocene, prima dell’avvento di SkySport e Dazn.

Di suo ho letto Diario di una Ninfomane. A puro scopo scientifico e documentale, non si creda. Le pagine scabrose le ho saltate per pudicizia.
In pratica l’ho letto in tre minuti.
Questo idem, ma perché è breve, a differenza del Diario, che è circa di trecento pagine. Anche se i temi trattati sono gli stessi.
Diciamo che questo è una sveltina. Sempre senza che mi fraintendiate.
PARIS LA NUIT ☆ Valerie Tasso

Di Marcello Ferrara Corbari

PARIS LA NUIT Valerie Tasso

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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