NON SI UCCIDE IL PRIMO CHE PASSA Christian Frascella

NON SI UCCIDE IL PRIMO CHE PASSA, di Christian Frascella (Einaudi – ottobre 2023)

Fa un caldo da morire a Torino.

Un tizio con lo sguardo perso e il ghigno ebete seminascosto dalla barba, bighellona per le vie di Barriera di Milano, il quartiere che accolse i primi migranti dal Sud dell’Italia e, in seguito, magrebini, slavi, africani, cinesi, indiani e ogni sorta di essere umano.

Indossa, questo tizio, una maglietta con la scritta ACAB e un elegantissimo dito medio sotto. Al mattino ha provato ad indossare la sua giacca militare d’ordinanza, ma con questo caldo della malora è stato impossibile. Ha una bottiglia di Corona in mano ed è in questo momento che finalmente lo riconosciamo.

È lui, è tornato.

Contrera.

Faceva il poliziotto, una vita fa, come suo padre, ma non ne possedeva le stesse onestà e rettitudine. Per la vergogna il padre si suicidò. È un fardello ancora pesantissimo da sopportare.

Contrera.

Oltre alla carriera, ha mandato a puttane anche il suo matrimonio con Anna e il suo rapporto con la figlia Valentina, ora adolescente ribelle, che non perdono l’occasione per sputargli addosso tutto il loro disprezzo e la loro delusione.

Contrera.

Aveva una fidanzata, ma è finita malissimo. Non ha amici. Non si fida di nessuno. Non gli piace nessuno. Quelle bottiglie di birra stanno pericolosamente aumentando sempre più.

Contrera.

Un amore incondizionato per la sorella Paola e i nipoti Alfredo e Giada e un odio, corrisposto, verso il cognato Ermanno, il quale finalmente, dopo anni di permanenza indesiderata, è riuscito a sbatterlo fuori di casa. Ma Contrera non si è lasciato intimidire e, soprattutto, non si è trasferito troppo lontano. Ora vive in camper, malmesso quasi quanto lui, di fronte al palazzo in cui ha abitato fino a pochi giorni prima. Ah, che soddisfazione!

Contrera.

In questa vita fa l’investigatore privato. Potete trovarlo presso la lavanderia a gettoni gestita da Mohamed, un amico marocchino che gli ha concesso due sedie e un frigo pieno di birre. È il suo ufficio, pensate un po’.

Contrera.

Un talento naturale nel trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, col rischio di lasciarci le penne e tanti saluti. Ma, per quanto sbagliati possano essere i posti e i momenti, Contrera è un investigatore con i controcazzi (per sua stessa ammissione, eh) e riesce dove gli altri falliscono, poliziotti e carabinieri in primis.

Contrera.

In questa nuova avventura Giulia, un’amica della sorella Paola, si rivolge a lui perché, da circa tre mesi, ha dei problemi con il compagno. Rientra tardi dalla fabbrica, si arrabbia spesso, non guardano più la televisione insieme, non hanno più rapporti sessuali. Giulia sospetta che la stia tradendo e chiede a Contrera di seguirlo.

Nulla di troppo complicato ma, durante il primo pedinamento, l’uomo viene assassinato e proprio davanti a Contrera. D’altronde, si trova sempre nel posto sbagliato, etc etc. E se fosse vero il contrario, invece?

Contrera prova a defilarsi, a scappare dal caso, ma una Giulia disperata lo supplica di scoprire chi le ha ucciso il compagno, chi ha ammazzato Enzo Marsala.

Sarà un’altra discesa all’inferno: nel marcio che non si placa, nella violenza che continua a crescere.

E sarà forse tempo, per Contrera stesso, di darsi un’altra possibilità.

Recensione di Chiara Castellucci

La letteratura gialla vista dalla parte di chi indaga​ – Contrera (Christian Frascella)

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