L’ESILARANTE MISTERO DEL PAPÀ SCOMPARSO, di Neil Gaiman
“Caro lettore, credo che tutto abbia avuto inizio una ventina d’anni fa, quando scrissi un libro intitolato ‘Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi’. Mi sono sentito in colpa da allora. Come padre. Come essere umano. La gente leggeva il mio libro e imparava che i padri sono svagati cumuli di distrazione che sfogliano il giornale e ogni tanto mangiano una carota. Ho deciso che dovevo fare qualcosa. Avrei scritto un libro in cui un padre faceva tutte quelle cose elettrizzanti che i padri fanno nel mondo reale. Nello specifico, sarebbe andato a prendere il latte per la colazione dei figli. E inoltre, avrebbe dovuto fare le tipiche cose che si fanno quando si va a prendere il latte. Tipo sfuggire a dei viscidi alieni verdi, camminare sull’asse di una nave pirata del Diciottesimo secolo, scamparla grazie a un professore stegosauro che viaggia su una mongolfiera e, naturalmente, salvare il pianeta. Non vedo l’ora di ricevere gli attestati di gratitudine dai padri di tutto il mondo. Non appena avranno finito di leggere il giornale, ovviamente.”
Neil Gaiman
Commento
Caro lettore voglio raccontarti un segreto su questo libro: siamo davanti ad un romanzo breve strutturato in vari livelli a seconda dell’età di chi lo legge. Una specie di magia, insomma: il libro capta la tua età e ti teletrasporta immediatamente sul livello giusto.
Non sono impazzita: l’ho sperimentato io stessa con le mie bambine. Ho letto questo libro per conto mio e ho capito immediatamente che quattro anni e rotti erano troppo pochi per comprenderlo.
Loro però non hanno voluto sentire ragioni: erano incuriosite dalla copertina e hanno voluto che io leggessi per loro.
Mi sono accorta immediatamente di essermi sbagliata nella valutazione: alcuni passaggi sono ostici, ma il loro livello le ha portate dentro una bellissima avventura e si sono molto divertite.
La loro domanda a bruciapelo quando abbiamo finito? “Mamma, ma ci sono anche vampiri buoni?” Le mie bimbe hanno il potere di lasciarmi senza parole con le loro domande. Non posso svelarvi il perchè di questa domanda, ma posso dirvi che hanno carpito particolari precisi della storia e volevano saperne di più.
E il mio livello di lettore adulto? Di nuovo non voglio svelare troppo, ma finito di leggere, mi sono guardata intorno nella stanza cercando di mettere in pratica quello che fa questo papà col racconto del suo rocambolesco viaggio nel tempo.
Per un bambino di dieci o undici anni è un divertente esercizio “temporale”.
Sono sicura che loro afferrerebbero immediatamente il funzionamento della macchina del tempo di cui si serve il professor Steg per cercare di riportare il papà a casa.
Ho materia anche per voi, lettori appassionati di fantascienza o di romanzi gotici, per cui non sentitevi esautorati dalla lettura di questo piccolo gioiello perciò…
Buona lettura
Recensione di Rita Annecchino
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