LE TRE STIGMATE DI PALMER DI ELDRITCHE Philip K. Dick

LE TRE STIGMATE DI PALMER DI ELDRITCHE, di Philip K. Dick (Mondadori)

“Quella che ci troviamo davanti, si rese conto, non è un’invasione della Terra da parte dei proximiani, esseri da un altro sistema. Non un’invasione da parte delle legioni di una razza pseudo-umana. No. È Palmer Eldritch che è dovunque, e non smette di proliferare e diffondersi come una gramigna impazzita.”

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Dove finisce la realtà, dove inizia l’illusione?

Questo romanzo è una visione. Un gioco di specchi, in cui l’oggetto si confonde con la sua immagine riflessa, e va perduto.

In una Terra post-apocalittica infuocata stile inferno, Barney Mayerson lavora come consulente pre-mod pre-cog di Leo Bulero, boss della Plastici PP, un’azienda che rifornisce gli sfortunati coloni di Marte di plastici in miniatura riproducenti un mondo da sogno per loro ormai perduto: una specie di casa di bambole, in cui le due famose bambole Barbie e Ken sono però sostituite con Perky Pat e Walt.

I coloni non giocano con questo plastico muovendo i personaggi e creando storie come fanno i bambini, ma la loro esperienza è allucinogena. Infatti, consumando una droga speciale dagli effetti psichedelici -il Can-D (can do?)- che Leo Bulero stesso commercializza con il beneplacito delle Nazioni Unite opportunamente messe a tacere con mazzette, i coloni si traslano nelle due bambole, diventano Perky Pat (le donne) e Walt (gli uomini). Certo, se si entrasse in una stanza durante la traslazione si vedrebbero corpi accovacciati per terra, corpi vuoti, meri accidenti, abbandonati dalla Sostanza che si è fatta Altro. Ma noi siamo Sostanza o siamo gli Accidenti? O entrambi? E il mondo di Perky Pat in cui gli uomini si traslano è reale o un’illusione? Ci si va per salvarsi o per arrendersi?

A complicare ulteriormente le cose il commercio di Can-D viene seriamente ostacolato da quello di una sostanza ben più pericolosa, il Chew-Z (chose?), offerta dall’enigmatico Palmer Eldritch di ritorno dal suo viaggio durato 10 anni sul sistema di Proxyma. Inevitabile lo scontro per il monopolio del mercato tra Leo Bulero e Palmer Eldritch, ma quest’ultimo sembra avere in mano la carta vincente. Infatti, con il Chew-Z Palmer Eldritch promette agli uomini di esaudire il Desiderio dei desideri:

“Dio promette la vita eterna” disse Eldritch. “Io posso fare di meglio; posso metterla in commercio”.

Cosa non si farebbe per fuggire da una realtà a cui si sente di non appartenere, per alienarsi da una vita fatta di insoddisfazioni, di rimpianti, di rimorsi, di morte? Cosa non si farebbe per riprovarci, per trovare un senso, uno scopo? Cosa non si farebbe per continuare a vivere, per l’eternità? Ma l’eternità che promette Palmer Eldritch assomiglia forse di più a una maledizione. Questa almeno lo è per Leo Bulero e Barney Mayerson.

E Palmer Eldritch -il pellegrino arcano, tremendo spaventoso, portatore del ramo di palma che lo rende vittorioso sulla morte- non assomiglia forse a un dio che si è fatto uomo ed è sceso sulla Terra? Un dio malvagio ma non necessariamente, un dio che ha bisogno degli uomini per riprodursi, che magari vorrebbe ma non riesce a intervenire nei mondi in cui ciascuno si trova invischiato. Un dio che non si sacrifica, un dio che chiede che gli uomini si sacrifichino per lui.

Con il Chew-Z l’universo in un certo senso si frammenta in multi-versi, in ognuno di questi gli uomini abitano e lo riconoscono come reale; ma cosa è reale, qual è la verità? Esiste una realtà oggettiva o è reale solo quello che percepisce la nostra mente, quello a cui crediamo? C’è un confine?

Chi è Palmer Eldritch? E chi siamo noi?

“Le tre stimmate di Palmer Eldritch” è un libro che indaga il mondo metafisico e riflette sui concetti di divinità, realtà, identità, materia, spirito, morte, eternità, verità. E le risposte a tutti questi quesiti non ci sono.

Un libro sicuramente complesso. Un libro che invita a essere riletto.

“E il guaio è, pensò, che una volta che entri in uno di quei mondi, non puoi saltarne fuori; ti rimane addosso, anche se pensi di essertene liberato. È una porta a senso unico, e per quel che ne so io ci sono ancora dentro adesso”

Recensione di Benedetta Iussig

LE TRE STIGMATE DI PALMER DI ELDRITCHE Philip K. Dick

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