
L’ANNO DELLA LEPRE, di Arto Paasilinna (Iperborea)
“Torna subito a casa”
Vataven rispose: «Veramente pensavo di non tornare mai più.»”
“L’anno della lepre“, dell’impareggiabile Arto Paasilinna è il racconto di una fuga. È la storia di quel momento in cui qualcuno dice “Basta, cambio vita.” Senza averlo pianificato, senza averci riflettuto. Basta.
La lepre è la svolta, l’incitamento a scappare dalla città, a perdersi nei boschi, nei paesaggi nordici, a liberarsi dai legami stretti, a vivere alla giornata.
È prendersi cura di un animale ferito e prendersi cura di se stessi, visualizzare la vita che si conduce (la moglie insopportabile, il lavoro da giornalista ormai insoddisfacente, la routine) e scappare da tutto.
Un’avventura surreale, spesso paradossale, con quel tocco leggero di humor al quale Paasilinna ha abituato i suoi lettori.
Ma è un romanzo intenso per sensibilità, tra le campagne, la neve, gli animali, tra uomini e donne di ogni genere, Vataven si interroga sulla natura umana. La fuga può portare alla libertà, ma anche ad incontri spiacevoli: “Ma com’era possibile che esistesse gente di quella risma? Che gusto si prova a essere così feroci, perché l’uomo si degrada in modo così crudele?“
Un viaggio on the road, a piedi da Helsinki fino in Urss (siamo nel 1975) per scoprire che c’è altra vita, che si può scegliere di vivere la propria diversamente. Un percorso di crescita, perché anche a quarant’anni si può e si deve crescere ancora. E una lepre, compagna silenziosa di tutta l’avventura.
“Un uomo ridotto allo stremo delle forze ispira un certo timore, ma anche fiducia: al nord quest’uomo ha dei diritti che un istinto pieno di tatto gli riconosce. Il padrone di casa gli indicò la sedia accanto alla sua e lo invitò a mangiare.“
Per chi ama Paasilinna, una gran bella lettura.
Recensione di Lauretta Chiarini
L’ANNO DELLA LEPRE Arto Paasilinna

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