![La trilogia Yeruldelgger di Ian Manook](https://i0.wp.com/www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it/wp-content/uploads/2023/06/La-trilogia-Yeruldelgger-di-Ian-Manook-e1687635269405.jpg?resize=678%2C381&ssl=1)
La trilogia Yeruldelgger – Morte Nella Steppa – Tempi Selvaggi – La Morte Nomade Ian Manook
È una terra bellissima la Mongolia raccontata dall’ autore, la località è Ulan Bator, una città dal triplice volto : c’è una parte sovietica, che i mongoli non amano ma non l’hanno distrutta, lasciandola abbandonata a sé stessa; un’altra parte ha l’aspetto di una capitale di un paese emergente, con edifici molto moderni; la terza parte della città ricorda la Mongolia delle tradizioni.
Protagonista è il commissario Yeruldelgger forte e indistruttibile, gli altri personaggi sono decisamente fuori dall’ordinario, come il medico legale Solongo, solitaria e bella come il sole o come l’ispettrice Oyun, Guerlei poliziotta irascibile, pittori girovaghi.
Morte nella Steppa
![](https://i0.wp.com/www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it/wp-content/uploads/2023/06/morte-nella-steppa.jpg?resize=221%2C344&ssl=1)
Sullo sfondo una Mongolia suggestiva e misteriosa. Vengono ritrovati i cadaveri di tre cinesi. La situazione si complica quando, nello stesso giorno, nel bel mezzo della steppa, vengono scoperti i resti di una bambina seppellita con il suo triciclo. Politici e potenti locali, magnati stranieri in cerca di investimenti, poliziotti corrotti e delinquenti neonazisti, intralciano il commissario nella sua investigazione.
Tempi Selvaggi
La temperatura è sui meno trenta, il paesaggio è spazzato da un vento gelido e da una tempesta di neve; è la leggendaria sciagura che al suo passaggio lascia dietro di sé una scia di cadaveri. Incastrata tra un cumulo di carcasse congelate di un cavallo e di uno yak, spuntala la gamba di un uomo. Nel frattempo il commissario Yeruldelgger viene accusato dell’assassinio di una prostituta in un albergo di Ulan Bator.
La morte nomade
![YERULDELGGER. La morte nomade Ian Manook](https://i0.wp.com/www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it/wp-content/uploads/2022/06/la-morte-nomade.jpg?resize=195%2C300&ssl=1)
Terzo libro della trilogia, forse ancora più “nero” dei precedenti, il commissario Yeruldelgger ha lasciato la polizia di Ulan Bator deciso a ritornare alle tradizioni dei suoi avi e si ritira nel deserto dei Gobi. Suo malgrado si imbatte in una serie di omicidi. La Mongolia dei nomadi e degli sciamani, sfruttata dagli affaristi e rovinata dalla corruzione, sembra aver venduto l’anima al diavolo.
Il filo che unisce i libri della trilogia è sicuramente “la resilienza del popolo mongolo, depauperata però da una facile aura romantica, perché, il nomadismo è una cosa seria, una tecnica di sopravvivenza in un ambiente ostile. In questo modo i miei personaggi acquistano spessore, non sono solo persone di carta ma acquistano realismo” (I.Manook)
Il fascino di questa trilogia non è solo il genere thriller ma l’ambientazione in una terra che non conoscevamo. Sicuramente consigliata
Recensione di Elena Costantino
La letteratura gialla vista dalla parte di chi indaga – Il commissario Yeruldelgger
La letteratura gialla vista dalla parte di chi indaga – Il commissario Yeruldelgger (Ian Manook)
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