LA SPOSA AMERICANA, di Mario Soldati
Edoardo è un giovane docente universitario italiano che riceve un incarico in una piccola città non lontana da New York e qui conosce Edith, una biondina la cui famiglia ha origini cecoslovacche, che fa la cameriera nella mensa dove consuma i suoi pasti. Edoardo corteggia Edith, se ne innamora e la sposa. La cerimonia viene fissata in Italia in contemporanea col matrimonio del fratello di Edith, Vaclav, che sposa Anna, grande amica di Edith e di origini italiane.
Le due coppie partono per un viaggio di nozze insieme a Venezia. Edoardo, che è rimasto profondamente colpito dalla sensualità di Anna stabilisce con questa un rapporto di intesa e di complicità. Edoardo è profondamente turbato da Anna e pensa continuamente a lei. Il libro è narrato in prima persona dal protagonista che racconta la sua storia al passato, quasi con distacco ma, al tempo stesso, con ricchezza di particolari descrivendo dettagliatamente i fatti e le situazioni psicologiche.
Edoardo chiede la nazionalità americana ed intende stabilirsi definitivamente negli Stati Uniti, a San Francisco, dove ha una nuova destinazione. E’ di nuovo in Italia per liquidare i suoi affari e al suo ritorno negli USA, prima di volare da Edith che lo aspetta a San Francisco, passa da New York e telefona ad Anna il cui rapporto con Vaclav, probabilmente omosessuale, è ormai naufragato.
Edoardo, che ha desiderato la sensuale Anna dal primo momento che l’ha vista inizia così una relazione clandestina con la propria cognata e amica del cuore della moglie, una relazione che riprenderà in seguito a San Francisco.
Mi fermo qui. La storia è drammatica, molto intima. La narrazione è veloce e scorrevole. I personaggi, le situazioni, i luoghi sono tratteggiati perfettamente. Al centro Edoardo, la sua solitudine e la sua psicologia e il suo ambiguo ed egoistico rapporto con le due donne.
Un bellissimo romanzo e un grande scrittore.
Recensione di Stefano Benucci
LA SPOSA AMERICANA Mario Soldati
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