LA FINE È NOTA, di Geoffrey Holiday Hall (Sellerio)
Roy Kearney bussa alla porta dell’appartamento di Bayard Paulton e mentre la moglie lo fa accomodare in attesa del marito, l’uomo sale sul davanzale della finestra e si getta nel vuoto. La cosa assurda è che Bayard Paulton non sa minimamente chi sia l’uomo, né sa i motivi che lo hanno spinto a un gesto tanto estremo. Comincia così questo giallo atipico in cui il nostro, improvvisato detective, partirà alla ricerca di indizio, prove e testimonianze che possano in qualche modo collegarlo allo sconosciuto e al suo folle gesto, atipico perché la fine è già nota mentre il vero mistero è l’identità del morto. Un romanzo dalla prosa piuttosto spigolosa, non immediata, dal ritmo lento e dalla forte impronta narrativa, un giallo d’altri tempi dove non troverete scene ad alta tensione ma dove ogni dialogo costituisce una tessera di un complesso puzzle di identità e di situazioni controverse, fino alla proverbiale, anche se per niente scontata, quadratura del cerchio finale.
Recensione di Enrico Spinelli
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