ISCHIA Gianni Mura

ISCHIA, di Gianni Mura (Feltrinelli)

 

Ho sempre un brividino quando mi avventuro nella lettura di un romanzo scritto da un giornalista, soprattutto quando lo apprezzo (il giornalista!). Come nel caso di Gianni Mura, di cui ho un ottimo ricordo pur non essendo un’appassionata di sport.

Si rischiano grosse delusioni: e purtroppo stavolta così è stato.

Ischia è un romanzo quasi privo di trama: una coppia francese alle soglie della vecchiaia e dell’amore, lui commissario lei giudice, che trascorre una lunga vacanza sull’Isola Verde.

Ovviamente gusteranno la bellezza del posto, con molti riferimenti a luoghi splendidi e a ristoranti goduriosi, (puntualmente identificati con nomi e località – Mura era anche un appassionato gastronomo).

E altrettanto ovviamente sperimenteranno i problemi arcinoti di abusivismo, malavita organizzata, politica corrotta etc. etc.

Naturalmente il rapporto amoroso si rafforzerà – non a caso si dice che: A Ischia si mangia, si beve e si fischia – perdonatemi la battutaccia ma il livello del libro è questo.

Per quanto io conosca bene e ami moltissimo Ischia, il piacere di riconoscere i luoghi descritti non ha potuto compensare il fastidio per l’insulsaggine del testo e per l’insalata mista di tematiche anche molto serie e di stereotipi cacciati dentro a forza inutilmente e superficialmente.

Comunque poco male: un piccolo peccato veniale che non toglie niente al ricordo di un bel personaggio.

Recensione di Elena Gerla

Ischia – Gianni Mura

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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