E così proprio a fine anno, ho finito di leggere tutta la produzione di questa brava scrittrice, che mi ha fatto conoscere ed amare due personaggi davvero speciali: il commissario Bartolomeo Rebaudengo ed il medico legale Ardelia Spinola.
La trama di questo ultimo libro narra sostanzialmente due storie: la prima è il ritrovamento nel furgone di un idraulico del cadavere di una donna nuda, che secondo l’autopsia di Ardelia è morta per una caduta ma che presenta anche i segni di un tentativo di strangolamento; la seconda è l’uccisione di un uomo, che vive con la madre seminferma.
E sullo sfondo c’è il castello dove vive, insieme allo zio matto ed alle persone che se ne prendono cura, un amico di Ardelia, Augusto, un architetto un po’ pasticcione, che coinvolge la nostra eroina in una sua vera e propria disavventura. C’è poi una cellula eversiva di stampo fascista con a capo un uomo che si fa chiamare il Maestro o il Tessitore.
E non poteva mancare lui, il nostro commissario: il Reba o Meo come lo chiama Ardelia, che non riesce a stare lontano dalle investigazioni, specie in quelle in cui l’amica del cuore si getta a capofitto. Ricompare in questo libro anche Norma Picolit, che sta cercando di ricostruire un rapporto con Ardelia, verso cui prova un forte sentimento, ma che si confida spesso con Rebaudengo, con cui combina anche qualche intrigo. Non mancano neppure Ughetto e Doina, collaboratori ed amici di Ardelia, e Nora, la governante del commissario, e tutta la tribù dei loro gatti.
Tra cene e pranzi, buon cibo e buon vino, intrighi e colpi di scena, ancora una volta un bel libro che si fa proprio leggere con piacere; unica pecca…..è l’ultimo libro uscito…… e chissà quanto toccherà aspettare per incontrare nuovamente i nostri amici!
Recensione di Ale Fortebraccio
IL TESSITORE Cristina Rava
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