IL FILO DI MEZZOGIORNO, di Goliarda Sapienza (La nave di teseo)
Goliarda Sapienza • Il filo di mezzogiorno • anno 1969 Storia autobiografica di grande potenza narrativa ed evocativa. La Sapienza, con coraggio, raccoglie i suoi ricordi e ce li consegna mescolandoli agli odori, ai colori e ai suoni inconfondibili della sua Sicilia. La psicoanalisi si faceva spazio in quel periodo più tranquillo, dopo i tormenti della guerra che tanti danni anche mentali aveva prodotto. E così la Sapienza ricuce la trama della sua vita, a fatica, con grande fatica ma con tanta tenacia e desiderio, continuando a colorare il mondo per non vederne le brutture.
“Ogni individuo ha il suo diritto al suo segreto è alla sua morte”. “Se morirò per la sorpresa di qualche nuovo viso-incontro nascosto dietro un albero in attesa, se morrò fulminata dal fulmine della gioia, soffocata da un abbraccio troppo forte, annegata in una tempesta di emozioni trascinanti verso un mare che invisibile attende dietro la notte, se morirò svenata dalle ferite aperte di un amore perduto non più richiuse, se morirò pugnalata dalla lama affilata di uno sguardo crudele, vi chiedo solo questo: non cercate di spiegarvi la mia morte, non la sezionate, non la catalogate per vostra tranquillità, per paura della vostra morte, ma al massimo pensate – non lo dite forte la parola tradisce – non lo dite forte ma pensate dentro di voi: è morta perché ha vissuto.”
L’ho visto rappresentato al Mercadante la settimana scorsa da una bravissima @donatellafinocchiaro che ha saputo cogliere l’essenza della personalità della Sapienza.
Recensione di Barbara Gatti
IL FILO DI MEZZOGIORNO Goliarda Sapienza
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