IL DIRITTO DI OPPORSI, di Bryan Stevensons
Questo libro mi è pesato davvero tanto. Mi è pesato perché non è un romanzo ma una terribile storia vera, una serie di storie vere di ingiustizia, razzismo, crudeltà.
C’è voluto tantissimo per arrivare alla fine di queste pagine perché non è facile trovarsi sotto gli occhi dei temi così forti quali l’ingiustizia della legge americana, le incarcerazioni arbitrarie e non adeguatamente giudicate, la pena di morte anche a danno di minorenni, senza rimanerne emotivamente coinvolti.
Bryan Stevenson, l’autore del libro, è un avvocato che dopo la laurea in legge trova la sua strada fondando un’associazione per la difesa dei condannati senza giusta causa, soprattutto tra le persone di colore.
Siamo nell’Alabama di fine anni 80 e, da lì ai giorni nostri, attraverso le storie delle persone che Stevenson ha difeso, veniamo a contatto con una realtà sconvolgente, dove chi è nero è colpevole fino a prova contraria, dove anche le prove più evidenti non vengono prese in considerazione se il giudice o le autorità decidono diversamente, dove la violenza e la menzogna sono all’ordine del giorno.
La storia principale è quella di Walter McMillian, narrata anche nell’omonimo film uscito proprio quest’anno, un uomo di colore accusato dell’omicidio di una donna. Non bastano le testimonianze di un’intera comunità, che nel momento dell’omicidio si trovata con Walter a una festa di quartiere, per scagionarlo. Prevalgono invece le false testimonianze e per lui si aprono le porte del braccio della morte, pena capitale senza appello.
Sembra un romanzo eccessivamente drammatico e invece è la realtà della giustizia americana.
Il caso di Walter McMillian non è l’unico narrato, e se possibile ce ne sono altri ancora peggiori. Minorenni con problemi mentali, ragazzine abusate, tossicodipendenti e persone semplicemente indigenti… per tutti la soluzione è una sola: carcere a vita o pena capitale. Assurdo e inconcepibile.
Non svelo i risvolti di questa lettura ma sicuramente l’opera costante dell’associazione di Stevenson ha ottenuto molti risultati.
Resta comunque un libro duro e crudo, difficile da digerire, ma necessario.
Recensione di Simona Olivieri
IL DIRITTO DI OPPORSI Bryan Stevensons
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