IL BOTTO Emilio Martini

IL BOTTO, di Emilio Martini (Corbaccio – giugno 2021)

 

Gigi Bertè mentre passeggia nella zona portuale di Lungariva, di cui dirige il locale commissariato, incontra la signora Marinella Solari che conosce in modo del tutto superficiale e che lo invita a fare un giro in barca a vela con lei. Bertè non riesce a dire di no. Poco dopo, in mare, vengono avvicinati da un motoscafo che improvvisamente esplode. Il nostro commissario se la cava con un bernoccolo, la signora Marinella è gravissima e il conducente del motoscafo, Vittorio Cella muore sul colpo. Le prime indagini accertano che non si tratta di un incidente: il “botto” è dovuto ad un ordigno comandato a distanza. Bertè comincia ad indagare sul morto e scopre un personaggio dalla personalità complessa, un uomo che ha sempre pensato a spassarsela, che ha avuto molte donne, molti debiti, molti nemici. Ci verranno presentati, con il progredire delle indagini di Bertè, la ex moglie e il figlio del Cella, il vecchio zio ricco, l’ultima amante del Cella che sostiene di avere una figlia da lui e vari amici. Immancabile il corollario di personaggi che accompagna Bertè, la sua compagna Marzia, Irene Graffiani, magistrato che coordina le indagini, i suoi collaboratori. Ci sono anche anche il marito della signora Marinella e lo stesso attentatore, soprannominato Beato Angelico, evidentemente assoldato da qualcuno, che Bertè aveva intravisto prima di imbarcarsi per il tragico viaggio.

Un giallo ben congegnato e con un discreto intreccio che gira intorno soprattutto alla personalità della vittima. Come al solito ci si trova al fianco di Bertè nella quieta località balneare di Lungariva ad indagare tra vari protagonisti dalla personalità ben delineata. Bertè, come al solito, riesce a ricostruire una vicenda molto intricata e arrivare alla soluzione del caso.

Ho voluto brevemente trattare l’ultimo romanzo del Commissario Bertè a firma Emilio Martini (che in realtà è uno pseudonimo dietro il quale si celano le due sorelle Martignoni Elena e Michela) per parlarvi di questo personaggio protagonista di una serie ormai abbastanza lunga di romanzi polizieschi. Spesso su questo nostro sito di lettori qualcuno rivolge la classica domanda: vorrei leggere un giallo. Avete un consiglio da darmi? Ecco: io mi sento di consigliare questi. La serie di polizieschi con il commissario Bertè può essere molto interessante per una lettura leggera, d’evasione. Una lettura semplice e scacciapensieri sulle coste vacanziere della Liguria.

Gigi Bertè è un poliziotto anomalo, porta i capelli lunghi riuniti in un codino e scrive romanzi. Originario della Calabria e promettente poliziotto in carriera nella grande Milano viene sbattuto a Lungariva (che poi è in realtà Santa Margherita Ligure) e qui conosce Marzia che gestisce la pensione dove si è stabilito al momento del suo arrivo nella località ligure e che diventa la sua compagna. I numerosi romanzi che raccontano le sue imprese, brillanti devo dire, raccontano in parallelo anche la sua vita privata, la sua vita sentimentale, i suoi gusti culinari, i suoi racconti brevi che scrive a getto continuo e tutto il resto.

Raccomandazione: per chi volesse leggerlo è bene cominciare dall’inizio e mantenere l’ordine cronologico.

I romanzi mantengono più o meno la stessa qualità, solo il penultimo, “Vent’anni prima” è un lungo flash-back ed è abbastanza anomalo tant’è vero che Gigi Bertè arriva nel finale ed ha una parte marginale.

Questo romanzo mi è piaciuto meno. Gli altri sono tutti buoni. La bibliografia in ordine cronologico dovrebbe essere questa:

La regina del catrame

Farfalla nera

Chiodo fisso

Il mistero della gazza ladra

Doppio delitto al Miramare

Invito a Capri con delitto

Il ritorno del marinero

Ciak: si uccide

Il paese mormora

Vent’anni prima

Il botto

Ci sono poi un paio di spin-off della serie che non ho letto e che raccolgono i racconti brevi scritti dal commissario.

Insomma un personaggio interessante, una serie poliziesca cui avvicinarsi con leggerezza.

Recensione di Stefano Benucci
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