DUE LIBRI A CONFRONTO: L’OCCHIO PIÙ AZZURRO Tony Morrison – MAUD MARTHA Gwendolyn Brooks

Due storie, quella di Pecola e Maud Martha che svelano la triste scenografia dei ghetti afroamericani degli anni 40, tra povertà, disuguaglianza e desiderio di appartenenza in una società in cui l’etnia fa da spartiacque fra ciò che è buono o cattivo.

Mentre Maud Martha racconta una storia di speranza, Pecola affonda nel tentativo disperato di aggrapparsi all’illusione che due occhi azzurri possano salvarla dall’invisibilità.

Maud Marha mette il vestito buono, si liscia i capelli e passeggia nei quartieri ordinati e puliti dei bianchi, preoccupandosi di non sembrare troppo nera. Si riempie gli occhi dello sbrilluccicante mondo dei bianchi, che entra dalla porta del suo fatiscente appartamento nella sgangherata periferia a illuminarne il grigiore di fiduciosa speranza. Maud Martha non lascia che l’odio e il pregiudizio la derubino dell’incanto della sua ingenuità, affamata di bellezza e riscatto.

Pecola è avvolta nel buio e nella rassegnazione, un’eredità familiare tramandata da generazioni abituate a violenze e soprusi. L’odio per se stessa è lo specchio di un’intera comunità che rifiuta e disprezza la sua identità, che la scaraventa ai margini di un’ideale di perfezione che ha un solo volto, bianco e con gli occhi azzurri.

Pecola è brutta, nera, povera, femmina e il suo sguardo disperato si posa sui dettagli mostruosi dell’emarginazione, nel panorama desolante dell’ultimo gradino della scala sociale su cui siede.

Pecola è un personaggio che ti strappa il cuore, mentre Maud Martha te lo restituisce, ma con una macchia di inevitabile tristezza

Queste due storie sono le facce di una stessa medaglia, quella di un popolo costretto a barattare la sua identità per non soccombere alle logiche della presuntuosa supremazia bianca.

Di Alexandra Girardi

L’OCCHIO PIÙ AZZURRO Tony Morrison  – MAUD MARTHA Gwendolyn Brooks