“Deviazione” di Luce D’Eramo è uno di quei libri che lasciano il segno.
L’autrice, nata da una famiglia convintamente fascista e cresciuta nei suoi primi anni in Francia, al suo ritorno in Italia si trova a confrontarsi con l’arretratezza della provincia laziale, ma soprattutto con l’ideologia di regime.
Avendo sentito parlare degli orrori perpetrati dal regime nazista, decide giovanissima di sincerarsi di persona e si reca in Germania, prima nei campi di lavoro, successivamente nel campo di concentramento di Dachau.
L’esperienza cruda e sconvolgente la lascerà per sempre segnata nel corpo e nell’anima.
Da questo materiale autobiografico unico e complesso nasce nel corso degli anni “Deviazione”. La genesi è sofferta – e non poteva essere diversamente. Il risultato è un libro di memorie in cui l’analisi del passato non toglie niente alla vivacità del racconto, che si avvicina più alla cronaca che all’elaborazione a distanza di anni dell’esperienza vissuta.
Una lettura a tratti dura e da togliere il fiato, potenziata dall’autenticità dei fatti narrati e dalla schiettezza dello stile narrativo.
Recensione di Giulia Pazzaglia
DEVIAZIONE Luce D’Eramo
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