DA MEDUSA A MARIA. Dante e il femminile Mirco Cittadini

DA MEDUSA A MARIA. Dante e il femminile, di Mirco Cittadini (QuiEdit – maggio 2022)

 

 

Noi qui siam ninfe e nel ciel siamo stelle

Pg, 31.106

Mirco Cittadini, autore di questo saggio, si definisce un “turista della Commedia”.

Ebbene io ancora nella Commedia senza navigatore mi perdo alla grande e questo libro non solo mi ha regalato molte coordinate ma mi ha proposto anche molte, moltissime vie secondarie, panoramiche direi, non per forza vie principali, ormai battute, ma strade alternative nelle quali mi sono persa e ritrovata.

Questo libro ha 9 parti così come 9 sono le muse che hanno ispirato l’autore e allora provo a dare io 9 motivi per cui, secondo me, vale la pena leggerlo…

…perché padre Dante è il più grande poeta d’Occidente ed è un orgoglio italiano.

 

 

La sua opera è imprescindibile per chi come me crede fermamente che leggere sia un’arte!

Dante è un’opera d’arte!

Ma come tutte le opere d’arte ha bisogno di una guida che ne sveli i suoi infiniti piani e Mirco è una guida esperta e appassionata.

…perché Dante è un grande estimatore del femminile e delle donne.

Ha scritto la Commedia in volgare per arrivare dritto al cuore delle muliercole e io sono orgogliosa di essere tra queste. Nel saggio di Mirco Cittadini viene smentita la teoria, assurda a parer mio, che Dante sia misogino.

Mirco mi ha raccontato che Dante Alighieri, nell’origine stessa del suo nome (aligero ovvero dotato di ali) “ci ha donato un volo, un alto volo dagli abissi alle vertigini celesti. E non si può volare senza l’amore di una donna. E non si può volare senza l’amore di Maria. Senza il Femminile Sacro non avremmo volo, trasformazione, salvezza”. Ed è Maria che dà il via ad una staffetta salvifica insieme a Lucia e Beatrice.

 

 

 

Loro il cuore pulsante dell’opera.

…perché grazie a Mirco il viaggio nella Commedia non è stato solo tra i tre regni, i tre modi di vivere e concepire l’esistenza, ma è stato anche e soprattutto un viaggio nel femminile, dal Mostro che pietrifica ma che affascina alla Madre per eccellenza, alla donna che ha detto il Sì più importante, alla donna che si è data all’umanità tutta. Il libro di Mirco è anche l’evoluzione del femminile dal suo inferno al paradiso.

Un femminile che muta, si trasforma, si evolve ma che forse sotto sotto continua a mantenere nel suo centro quegli importanti giochi di chiaro-scuro, di luci e ombre, così importanti per rendere completo l’animo umano.

…perché grazie a Mirco ho conosciuto un altro volto di Francesca, di Pia, Sapia, Piccarda e Cunizza, le cinque donne con cui Dante parla nella Commedia. Cinque modi di essere donna, cinque femminili diversi, tutti affascinanti a loro modo e tutti necessari al viaggio del Poeta.

Legate tra loro da link di parole che Mirco mi ha sapientemente raccontato, eh già, perché Dante è anche ligator, legatore di parole.

La Commedia letta anche come “un tessuto, l’intreccio perpetuo di questi fili. Di questi fili è tramato l’arazzo della memoria interna di Dante”.

…perché Beatrice non è soltanto la Fede. Beatrice è “un capolavoro”. E’ amore, è passione, è eros, è materna e battagliera. “Beatrice è una Medusa che pietrifica e al tempo stesso libera”. Mirco me ne ha rivelato i suoi molteplici lati svelandone tutta la sua potenza e la sua rotondità.

…perché ho conosciuto meglio Matelda, la custode del giardino dell’Eden. Una donna misteriosa che accoglie Dante, che lo purifica (come prima di lei solo Virgilio aveva fatto). Affascinante ninfa, “creatura delle soglie” che appare nel punto di collegamento tra Terra e Cielo, il Purgatorio.

 

 

 

…perché le varie Medusa, Circe, Ecate non sono solo e semplicemente creature mostruose, ma sono forze, energie che anche se “terribili e respingenti possono anche essere intese come possibilità”. Chi non coglie l’occasione resta imprigionato nell’inferno e non ha nessuna possibilità di salvezza.

…perché come scrive Mirco “in Dante non abbiamo dualismi ma convergenze”. E attraverso questo saggio mi ha svelato quanto sia necessario essere ora Medusa ora Maria, a volte sensuale altre astuta, critica, penetrante, autorevole, infallibile, terribile, devastante, un femminile che purifica e che guida ma che comunque “osa guardare in faccia l’uomo, senza rivolgere gli occhi pudicamente, umilmente a terra”

…perché Dante salva il femminile e il femminile salva Dante. E nessuno meglio di Mirco Cittadini me ne ha dato prova! Questo è il messaggio forte e chiaro che mi ha lasciato questo saggio!

“Il cammino nella Commedia è un ritorno a Dio e alla Dea, ponendo pace tra maschile e femminile, cielo e terra, alto e basso. Sole e Luna finalmente possono congiungersi in uno sposalizio mistico”.

Buona lettura!

Recensione di Cristina Costa

DA MEDUSA A MARIA. Dante e il femminile, di Mirco Cittadini

 

 

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