COME PRIMA DELLE MADRI, di Simona Vinci
“Il ragazzo non riesce a pensare che quella donna nuda e distesa sul letto sia proprio sua madre. La punta rosa che svetta sul seno è quella alla quale è stato attaccato non appena è venuto al mondo[…] Lì si sono attaccati altri uomini che il ragazzo non conosce. C’è stato suo padre, adesso c’è questo straniero con i denti marci e il naso da uccello. E poi chissà chi altro. Non è mai stata roba sua. “
Tea ha sposato un ricco industriale di Ferrara, vive in una bellissima casa, indossa abiti eleganti e vestaglie cinesi, fuma sigarette al mentolo e si trucca gli occhi con il bistro nero.
Tea è l’amante di Kurt, un ufficiale tedesco con il quale fa l’amore e si fa di eroina, che la conosce come nessun altro, che è per lei amante, fratello, amico, ombra scura.
Tea è crudele, Tea ha ucciso, ha ucciso ancora, e ancora. Tea è una mamma, è la mamma di Pietro, un ragazzino timido e introverso che la adora, ma che, come tutti i ragazzini silenziosi, osserva molto, anche perché nessuno sembra disposto a rispondere alle sue domande sulla guerra, sui nemici, su come è morta Irina, la sua inseparabile compagna di giochi.
E così, osservando, ascoltando le crepe dei muri e leggendo i messaggi lasciati dai fantasmi, Pietro cresce, capisce che sua madre esisteva, come donna, prima che nascesse lui, e che il suo passato è un lago scuro. Si emancipa e trova la sua verità nella vendetta contro sua madre, capisce che deve smettere di farsi domande, e scegliere, e poi non voltarsi più indietro.
Recensione di Azzurra Carletti
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