
CI RIVEDIAMO LASSÙ, di Pierre Lemaitre

1918: la Grande Guerra è ormai agli sgoccioli, i giochi sono fatti, i soldati aspettano con ansia di essere restituiti alla vita civile.
Ma c’è chi pensa che da questa guerra si possano ancora trarre vantaggi, anche mettendo a repentaglio la vita dei propri uomini in imprese tanto inutili quanto pericolose.
Albert e Edouard, che nella vita “normale” non avrebbero condiviso niente, si trovano accomunati dalle conseguenze nefaste di un’azione militare da cui escono segnati nel corpo e nella mente, ma che frutta l’ambita promozione al tenente che l’ha voluta a tutti i costi.
È l’origine di un rapporto tanto complesso da non poter essere definito: amicizia, dipendenza, senso di colpa, affetto, necessità, amore. Cosa lega il brillante Edouard al grigio Albert? Una volta tornati a Parigi, dove li porterà questo connubio?
Succede di tutto nelle circa cinquecento pagine di questo libro: scritto bene, scorrevole, con una caratterizzazione dei personaggi abbastanza completa.
Però il punto forte (anzi fortissimo) è la straordinaria capacità dell’autore di inventare una storia piena di eventi, fatti, intrecci e di tenerti incollata alle sue pagine.
E se cinquecento pagine non bastano, pronti altri due libri per una trilogia che si preannuncia molto gustosa.
(I colori dell’incendio e Specchio delle nostre miserie)
Recensione di Elena Gerla
CI RIVEDIAMO LASSÙ, di Pierre Lemaitre

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