
UCCIDI IL PADRE, di Sandrone Dazieri
Ambientato a Roma e Cremona
In un parco della capitale, un uomo sotto choc ferma dei poliziotti per informarli in merito al l’improvvisa scomparsa di sua moglie e del figlio piccolo.
La donna verrà quasi subito ritrovata poco distante, decapitata.
Sul banco degli accusati sale il marito, Stefano Maugeri, indagato per strage familiare anche se il corpo del bambino, a tutti gli effetti, non è ancora stato ritrovato.
Ed è così che entra in gioco Colomba Caselli, ex poliziotta. Proviene da un lungo periodo di inattività. Ha smesso volontariamente di lavorare a seguito di un un dramma che l’ha devastata in tutti i sensi.
Colomba ha una marcia in più rispetto alla media della sua categoria oltre ad essere dotata di un carattere di ferro. Il suo ex responsabile vuole che sia lei a seguire il caso. Deve però operare nell’anonimato più assoluto. A tal proposito organizza un incontro con Dante Torre, ritenuto un’autorità nella ricerca di persone scomparse.
Dante però è una persona enigmatica e fortemente problematica. Racconta a Colomba che da piccolo è stato rapito, rinchiuso ed “educato” per un lungo periodo all’interno di un silos. “Chi era il tuo carceriere?”, domanda l’ex poliziotta. ” Il Padre, così si faceva chiamare”, risponde Dante.
Messo alle strette da Colomba, ” l’uomo del silos” ritiene che dietro la storia del bambino scomparso , ci possa essere nuovamente la mano del ” Padre”.
È possibile che questa malvagia figura, a distanza di anni, sia tornata in azione? Maugeri, a questo punto, è estraneo ai fatti?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi che accompagneranno il lettore durante questa misteriosa e intricata vicenda.
È indubbiamente un thriller mozzafiato ad alta tensione.
Dazieri è riuscito in questa impresa, perché ha scelto, come in una gara sportiva, di non fare pre-tattica, correndo veloce, molto veloce, dall’inizio fino alla fine.
Una corsa da brividi dove ha trovato però il tempo di analizzare in profondità l’animo di due figure complesse come Colomba e Dante senza dimenticare ” il Padre”, l’ipotetica terza..
Tattica rischiosa forse, ma alla fine ha vinto, sbalordendo sul.. finale.
Recensione di Marcello Avigo
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