QUELLI CHE UCCIDONO Angela Marsons

QUELLI CHE UCCIDONO, di Angela Marsons (Newton Compton Editori – settembre 2021)

 

Recensione 1

Ciao a tutti. Finalmente sono riuscito a dedicarmi di nuovo alla lettura, e mi sono letteralmente avventato su questo libro che avevo da un po’ sullo scaffale. Il motivo è presto detto, ho un’ottima opinione di Angela Marsons, e questo libro l’ha confermata in pieno.

Anche in questo caso Newton -un-grande-thriller- Compton ha tradotto ad mentula canis il titolo, e ha messo la classica copertina con Cappuccetto Rosso che entra in un fienile che, con la storia, non potrebbe c’entrarci di meno, ma come si dice, non si giudica un libro dalla copertina, no?

In questo caso parliamo dell’ottavo capitolo (per amor di verità, settimo più un prequel) della saga dedicata alla detective Kim Stone, e contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, le storie narrate non risentono del tempo e della scarsità di plausibilità. Anzi, dato che l’autrice sembra attingere al pozzo senza fondo della cronaca nera, questa volta viene esplorato il tema della tratta degli esseri umani.

La storia si snoda lungo circa 370 pagine, e nel classico modus operandi della Marsons è raccontata in terza persona dal narratore onnisciente, usando il tipico passato remoto. Lo stile, scorrevole, senza descrizioni inutili, usa un linguaggio ricco di ironia tipico della protagonista.

Tutta la vicenda è suddivisa in capitoli che fanno saltare qua e là il lettore lungo i vari filoni narrativi; questa scelta aumenta l’interesse e la suspense, anche se talvolta capita che uno sia la continuazione del precedente. La storia, comunque, è abbastanza “pesante” di suo, e il livello di attenzione resta sempre molto alto.

Questo non è un thriller psicologico, quindi lo spessore di approfondimento dei vari personaggi si limita al minimo indispensabile, ma la cosa, almeno personalmente, non disturba affatto.

Sfortunatamente tutto quello che viene narrato può essere vero, e i vari attori, si comportano sempre in modo coerente. Certo, si tratta pur sempre di fiction e alcune situazioni nella realtà non andrebbero così, ma non ci ho visto scelte di sceneggiatura messe lì “per contratto”. Anche il fatto che nessuno dei “buoni” sia armato benché siano poliziotti, potrebbe lasciare perplessi; in realtà noi siamo abituati a vivere in un paese dove persino i vigli urbani e le GPG sono armate, e la maggior parte delle fiction estere arriva dall’America dove gli M16 li vendono al supermercato tra il burro di arachidi e il tacchino. Tutta la saga dedicata a Kim Stone, invece, è ambientata in Gran Bretagna, dove gli unici a poter girare armati sono soltanto i membri delle forze speciali della Polizia (e l’esercito), quindi, quando si vede la nostra eroina affrontare situazioni pericolose armata solo di tanto coraggio, spavalderia e a volte incoscienza, è perché il suo personaggio è così e comunque non potrebbe essere armato.

Questo episodio vede la protagonista gestire un neonato ritrovato davanti alla Stazione di Polizia, e quindi seguire casi di omicidio di prostitute, la sparizione di un’adolescente e varie altre cose che pian piano renderanno tutti i casi interconnessi. Lo svolgimento è molto lineare e trasporta il lettore in un mondo assai torbido, e la cosa che disturba è la contezza che purtroppo non è fiction romanzata ma esiste fin troppo bene nella realtà.

Come detto, questo è sostanzialmente l’ottavo episodio. Per chi dovesse approcciarsi per la prima volta a questa saga, sconsiglio di iniziare da questo. Ci sono troppe dinamiche che non verrebbero capite, rovinando nel contempo l’effetto sorpresa nel momento in cui poi uno dovesse partire dall’inizio. Per la cronaca, “Il primo cadavere”, benché sia uscito prima di questo, in realtà è un prequel di tutto, e dovrebbe essere letto prima di tutti gli altri. I titoli, con relative date di uscita, sono disponibili su Wikipedia nella pagina dedicata all’autrice, dove si vedrà che ci sono già altri sei episodi in attesa di traduzione.

Per tutti gli altri, questo libro conferma l’amore per Kim Stone.

Sarebbe molto bello se ne facessero una serie TV.

Recensione di Mitia Bertani

Recensione 2

Tornano le indagini della detective Kim Stone e della sua squadra, e ancora una volta Angela Marsons non ci delude tessendo una trama avvincente che si dipana tra l’abbandono di un neonato, l’assassinio di varie prostitute ed uno sguardo al mondo dello sfruttamento di persone migrate da paesi in difficoltà.
Con la solita scrittura lineare e brillante la Marsons ci introduce ad un altro episodio della squadra di Kim, pieno di suspence e con un bel ritmo per il lettore che si appassiona alle vicende di questo gruppo di investigatori che ormai abbiamo imparato ad amare. Pur garantendoci il brivido delle indagini l’autrice affronta ancora una volta alcuni problemi attuali della società; qui troviamo approfondite le problematiche legate alla schiavitù perpetrata da persone contro altre persone, in particolare ci viene presentata la schiavitù sessuale e quella legata allo sfruttamento del lavoro.
Quindi ancora una volta non solo evasione e suspense ma anche qualcosa di più profondo su cui riflettere!

Recensione di Ale Fortebraccio

QUELLI CHE UCCIDONO Angela Marsons

Angela Marsons
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