PREMIO SCERBANENCO 1999: DEMASIADO CORAZÓN Pino Cacucci

PREMIO SCERBANENCO 1999: DEMASIADO CORAZÓN, di Pino Cacucci (Feltrinelli)

Oltre alla lettura, amo il cinema, praticamente tutto. Deve essere per questo che mi capita spesso di apprezzare libri scritti da autori che sono anche sceneggiatori. Alla forza della parola scritta, quelli bravi aggiungono la capacità di evocare agilmente immagini nette, precise, cinematografiche appunto. Come in questo caso: Pino Cacucci ha scritto, tra gli altri, i libri da cui sono state tratte le sceneggiature di Puerto Escondito e Nirvana, due gran bei film, a mio parere, e anche Demasiado corazon non sfigurerebbe sul grande schermo.

La vicenda si svolge in Messico, da Tijuana, confine con gli Stati Uniti, a Tapachula, frontiera verso il Guatemala; un viaggio geografico e storico nel paese “troppo lontano da Dio, troppo vicino agli Stati Uniti”, come lo definì, con grande pena, il suo presidente Porfirio Diaz. Una multinazionale americana avvelena il paese smaltendo rifiuti radioattivi nelle zone più povere, mescolando scorie nucleari al cemento usato per costruire le case popolari.

Soldi facili sulla pelle della povera gente, come è sempre successo in Messico (e non solo). Un giornalista italiano si trova in mano per caso indizi su questa brutta storia, che ricostruisce, quasi suo malgrado, fino all’epilogo. I forti appariranno appena un po’ meno forti ma le vittime resteranno sempre tali. C’è molto cuore in questo libro e si sente, è il racconto di chi conosce bene il paese e la sua gente; una denuncia amara e accorata, in cui però forse si intravede ancora un barlume di speranza.

Recensione di Elena Gerla

PREMIO SCEBARNENCO 1994: MOSTRI Tiziano Sclavi

PREMIO SCERBANENCO 1994: MOSTRI Tiziano Sclavi

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