NE LEGGEREMO DI TUTTI I COLORI: LA FINE DEL MONDO E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE – Un caleidoscopio di colori 

 

NE LEGGEREMO DI TUTTI I COLORI: LA FINE DEL MONDO E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE – Un caleidoscopio di colori 

Vai al Colore Rosa – Tonalità Fucsia

 

Haruki Murakami

– Cosa si prova, a essere stanchi? – chiese la ragazza.

– Le emozioni si offuscano, in molti modi. Autocommiserazione, collera nei confronti degli altri, commiserazione per gli altri, collera nei confronti di noi stessi…questo tipo di sentimenti, insomma.

– Non ne conosco neanche uno.

– Si finisce col fare una confusione tremenda. Come quando si fa girare una trottola di tanti colori. Più gira veloce più la separazione tra un colore e l’altro sfuma, tanto che alla fine ne formano uno solo.

Eccoci alla fine di questo percorso all’insegna del colore.

Siamo passati dal rosso scarlatto, al blu oltremare, arancio zafferano, verde foresta, rosa fucsia…libri, colori, emozioni, percezioni…e chiudiamo con un libro caleidoscopico.

 

Difficile da inquadrare come genere, a metà tra il trattato scientifico, il surreale, l'horror e il fantasy presenta tutti i topos dell'autore che ritroveremo nei romanzi successivi: ombre separate dai corpi,
ACQUISTALO SU IBS ACQUISTALO SU LA FELTRINELLI ACQUISTALO SU LIBRACCIO

 

 

La frase è ovviamente tratta da La fine del mondo e il paese delle meraviglie di Haruki Murakami.

Un romanzo caleidoscopico, con tanti colori, tante dimensioni, tanti generi: c’è il giallo, il fantasy, la love story, l’horror, distopia e utopia.

Ci sono due storie parallele, Murakami le racconta a capitoli alternati quasi a volerle tenere volontariamente distinte: una ambientata in una Tokyo moderna, frenetica, glamour, l’altra in un luogo imprecisato, in un tempo indefinito, all’interno di una città circondata da mura altissime e inespugnabili.

Semplice seguire le due trame…fino ad un certo punto.

Perché quelle che prima sembrano coincidenze ad un certo punto diventano certezze.

Le due storie, i due mondi, si influenzano e si definiscono a vicenda.

La chiave per capirne una sta nell’altra.

 

 

 

 

Un Cibermatico nel Paese delle Meraviglie e un lettore di sogni ne La fine del mondo.

Con loro una serie di personaggi alcuni quasi speculari, tutti rigorosamente senza nome proprio: lo scienziato, la ragazza grassa, la bibliotecaria, il guardiano, il colonnello, il ragazzo della Centrale, nessuna identità, tutti possiamo essere ora l’uno ora l’altro.

Una dimensione reale e una onirica, quasi surreale; un mondo violento, a tratti cattivo, spietato, ingordo, insaziabile e sempre in movimento e un altro perfetto, calmo, lieto, utopico.

La grandezza di Murakami sta nel tenere in equilibrio razionalità e irrazionalità, immaginazione e logica, fantasia e percezione, reale e irreale.

Ma questo equilibrio è inevitabile, perché noi siamo entrambe le cose, l’uomo è mille possibilità, è mille dimensioni, è mille colori.

Non possiamo restare divisi come inizialmente i due mondi di questo romanzo.

Il segreto sta nel mantenere la nostra identità, ossia “l’originalità del sistema di pensiero basato sull’insieme dei ricordi delle esperienze passate”, ognuno di noi è unico e la nostra unicità va difesa.

 

 

 

Con cosa? Con il cuore: aprire il proprio cuore all’amore, per gli altri e per le piccole cose, perché sono proprio queste che fanno una vita intera.

“Un mondo senza amore è come il vento che soffia fuori dalla finestra. Non lo si può sentire.”

E con il rispetto della vita di tutti gli essere viventi; non si costruisce nulla sacrificando i più deboli.

Tematiche importanti che Murakami fa arrivare con un passaggio continuo tra realtà e fantasia, realtà e sogno, come se questi aspetti ambivalenti fosse paralleli.

Murakami non ci offre vie di fuga nel sogno ma ci spinge a un viaggio introspettivo.

I suoi sogni non sono consolatori, non sono evasioni o semplicemente dimensioni alternative ma riflessioni su noi stessi.

Murakami non vuole farci fuggire dalla realtà, spesso negativa, ma ci invita a esplorare la nostra coscienza per contrastare lo smarrimento che inevitabilmente questo mondo provoca.

 

 

 

Non c’è un finale, non c’è una spiegazione assoluta e la soluzione di tutti i problemi, o almeno io non l’ho trovata, ma forse è giusto così…si può far quadrare la vita?

“Sono persuaso che il mondo contenga moltissime possibilità. Anzi, possibilità illimitate. E la scelta fra l’una o l’altra in una certa misura spetta alle singole persone. Il mondo è un tavolino da tè formatosi per condensazione di una possibilità fra mille”

Buona lettura!

Di Cristina Costa

 

Difficile da inquadrare come genere, a metà tra il trattato scientifico, il surreale, l'horror e il fantasy presenta tutti i topos dell'autore che ritroveremo nei romanzi successivi: ombre separate dai corpi,
ACQUISTALO SU IBS ACQUISTALO SU LA FELTRINELLI ACQUISTALO SU LIBRACCIO

 

 

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

Commenta per primo

Commenti

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.