MR. MERCEDES Stephen King

MR. MERCEDES King

MR. MERCEDES,  di Stephen King

 

 

MR. Mercedes

 

Stephen King in “Mr. Mercedes”

Ieri sera, dopo aver finito l’ultima giornata lavorativa della settimana, ho terminato la lettura di Mr.Mercedes. Signori miei, ho dovuto attendere qualche mezz’oretta prima di capire (più che capire, metabolizzare) cosa diavolo era appena successo. È trascorsa un’altra oretta, dove le mie papille gustative ed il mio pancino hanno potuto apprezzare la famosa pizza del sabato sera. Ripensavo a Mr. Mercedes, a voler condividere qui con voi cosa ne pensavo ma, niente. “Oh ca**o”, scusate il francesismo, avrei voluto dire. Poi però penso (Chiara, lo hai già scritto per altri libri di King) “Mannaggia la miseriaccia” e penso (Chiara, quanto sei ripetitiva e scontata). “Bellissimo”, “allucinante”, “diabolico”, “inquietante”, “macabro”, “ansioso”, “pazzesco” non so, ditemi voi come potrei descrivere ciò che King ha scritto tempo fa e che io ho letto soltanto ieri perché ragazzi non riesco a trovare un termine che riesca a descrivere al 100% quello che sento io.

 

 

“Fenomenale”? Si, King è F E N O M E N A L E e, per me che ho conosciuto questo scrittore pazzesco grazie a 22.11.63, lo è ancor di più. Partiamo dal presupposto che, quando mi sembrava di aver capito le prime pagine, arriva lui con un suo colpo di scena macabro all’inverosimile e distrugge via ogni mia convinzione. (una storia d’amore davanti una specie di ufficio collocamento, Chiara dei miei stivali cosa accidenti vai a pensare.) Poi, inizia il bello ed il gioco, beh… Il gioco si fa duro.

Brady. Brady, Brady, Brady. Mi hai fatto venire in mentre un altro pazzoide (Harold) che mi è piaciuto tanto ma che alla fine, desideravo solo acciuffare proprio come te. Brady, mi hai fatto sudare sette camicie, per non dirne otto ma…

Hodges, mamma mia che gran personaggio! Col suo pancione post servizio, la sua avversione per ciò che potrebbe semplificarti il lavoro e, quell’amore mancato (qui, King ha distrutto per la seconda volta ogni mia speranza) cavolo in quel preciso momento ho pensato “dai Chiara, vedrai che quel pazzoide si rende conto che è il bersaglio sbagliato e molla l’osso” ma, tanti fattori giocavano dalla parte sbagliata.

 

 

 

E Holly signori, Holly a cui è toccata una sorte sbagliata, Holly che si è ritrovata un muro di calcestruzzo (per pesantezza) come madre. Ed il bello è che King mi permette di percepirlo cioè, ci sono na marea di personaggi, principali, secondari, cattivi, belli, brutti, antagonisti e chi più ne ha più ne metta ma io, la sensazione che provo pagina dopo pagina è la stessa che si prova quando prendi un caffè con un’amica e due giorni dopo la rivedi. Mi sembra, anzi no, sono CONVINTA di conoscerli. Adesso non so se ho qualche rotella (si fa per scherzo ) fuori posto come Brady o, King è un…è un… Un qualcosa di INDESCRIVIBILE. Vogliate perdonare il mio linguaggio poco elegante e fine, ma colorito, frenetico, acceso ma, rispecchia esattamente il mio stato d’animo da quel “Dottore, mi ha parlato”.

 

Recensione di Kiara Beninato

 

MR. MERCEDES Stephen King

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