L’UOMO DI KIEV Bernard Malamud 

L’UOMO DI KIEV, di Bernard Malamud (Minimum fax – agosto 2022)

A rendere grandioso questo romanzo, come dice giustamente Alessandro Piperno nella sua efficacissima introduzione, è il virtuosismo di Malamud: per tre quarti del romanzo, il protagonista Yakov Bok si trova in una cella di isolamento.

È il 1912 e il giovane ebreo tuttofare, arrivato da poco in città dopo aver lasciato la campagna nei dintorni di Kiev, viene improvvisamente arrestato con l’accusa di omicidio, a scopi rituali, di un dodicenne.

Da lì, assistiamo al suo declino fisico e psicologico, in un tempo eterno che non passa mai, un tempo sospeso in cui ogni giorno di prigionia è sempre il primo, il centesimo è il primo, il trecentesimo è il primo.

Dalla mortificazione di un corpo sempre più misero, all’incredulità, allo smarrimento, alla negazione di qualsiasi diritto, la vita in cella non lascia intravedere alcuno spiraglio di salvezza, una promessa di giustizia, un rantolo di umanità.

“Perché trema, un uomo?”

Pur rimanendo saldamente convinto della propria innocenza, pur professando, ribadendo, urlando la propria innocenza, Yakov scivola sempre più a fondo, in un progressivo ottundimento dei sensi. Sogni, visioni e pensieri confusi si fanno strada nella sua mente appannata, sovrapponendosi sempre più di frequente, in una pericolosa discesa verso l’abisso, il luogo della negazione dell’Io, l’inferno del non-essere.

Lontano dalla sua consueta scenografia, l’America degli anni ’50-’60, Malamud sceglie un fatto di cronaca realmente accaduto per affrontare ancora una volta la terribile persecuzione degli Ebrei, in un libro straordinario e potente; lo fa dal punto di vista di un capro espiatorio che si rende finalmente conto, solo dopo lunghissimo tempo trascorso dietro le sbarre, di essere rinchiuso in quanto ebreo. Questa la sua colpa.

“Da certe persone la morte gira al largo. I tuoi tormenti vengono dalla vita: povertà, passi falsi con la gente, legnate dal destino. Vivi, soffri, ma vivi”.

Recensione di Valerio Scarcia

L’UOMO DI KIE Bernard Malamud

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

Commenta per primo

Commenti

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.