
LUMEN, di Ben Pastor
Cracovia, Ottobre 1939: la Polonia è stata da poco invasa dai tedeschi. Il capitano della Wehrmacht Martin Bora si trova coinvolto nell’omicidio di una suora in odore di santità e contemporaneamente nello strano suicidio di un suo commilitone.

Quando leggo scrittori che non conosco nemmeno di fama, mi piace prima concludere la lettura e solo dopo cercare informazioni sull’autore. Questo perché così facendo sono certa che la lettura non risenta di antipatie/simpatie superficiali legate alle vicende personali dell’autore e soprattutto perché spesso ho avuto delle vere sorprese.
Come in questo caso: non avrei mai immaginato che Ben Pastor, autore di questo giallo storico, fosse una settantenne scrittrice italiana naturalizzata statunitense.
Avrei piuttosto pensato a qualcuno che quel periodo lo avesse vissuto davvero, che avesse conosciuto la violenza degli invasori, lo squallore del fanatismo nazista, i dubbi e i turbamenti di chi ha rinunciato al libero arbitrio per indossare una divisa.
Veramente brava, Ben Pastor: il suo capitano Bora, ispirato all’attentatore di Hitler, è davvero interessante e credibile. Lumen è il primo di una serie a lui dedicata, continuerò a leggerla.

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