L’ORSACCHIOTTO Georges Simenon

L’ORSACCHIOTTO, di Georges Simenon (Adelphi – febbraio 2023)

È l’ultimo di Simenon edito da Adelphi: “L’orsacchiotto”, è la storia di Chabot, ginecologo parigino con una famiglia borghese, una segretaria amante, due figli che non seguono le orme del padre e tutto un apparato familiare, di amici, dipendenti e servitù che dipendono da lui. Un uomo che ha tutto, ruolo importante sul lavoro, ricchezza, potere, gente che pende dalle sue labbra; è un uomo che ad un certo punto si rende conto che quel tutto non gli dà nulla di più se non il tempo occupato da impegni e da problemi.

E la sensazione di avere una sovrastruttura vuota attorno a lui lo porta allo sgomento più assoluto. È questo un Simenon profondo e triste al tempo stesso, è un continuo riflettere sul senso di oppressione di una vita apparentemente realizzata. Chabot è un personaggio interessante perché scava tutti gli anfratti del suo passato e presente per capire se si può ancora parlare di futuro. È un personaggio in continuo bilico, che vuole liberarsi da qualsiasi tipo di legame ma che fino alla fine si sente debole e incapace di sterzare e cambiare registro.

Il finale, inaspettato e particolare, rappresenterà la liberazione, non importeranno più gli sviluppi possibili, ci sarà comunque un riscatto verso una serie di comportamenti ingessati e fasulli. È il riscatto dell’inutilità di una vita borghese a favore di un tempo proprio, valore ripreso per gustare il senso di libertà. Scritto molto bene, con un ritmo serrato che aprirà all’evento di chiusura. Consiglio, molto bello.

Recensione di Maria Bal

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