L’ESTATE DEL ’78, di Roberto Alajmo (Sellerio)
Un pomeriggio dell’estate della maturità. Roberto esce con gli amici per andare a prendere un gelato quando a un tavolino vede sua mamma: poche parole scambiate e un saluto, in cuor suo non immagina che quello sarà il loro ultimo incontro. Da questo episodio prende il via un romanzo dalla forte impronta intimista dove l’autore ripercorre alcuni momenti della sua vita e della vita della sua famiglia, delle difficoltà di essere figlio e, in parallelo e con un salto temporale, delle difficoltà nell’essere padre.
È un’opera apparentemente breve ma dove ogni pagina porta con sé un forte carico di emozioni e sensazioni diverse, un lavoro con cui è quasi spontaneo empatizzare grazie soprattutto a un’esposizione dei sentimenti senza pietismo o buonismo retorico. E un viaggio umano di grande potenza, vero e sincero e che ci fa interrogare sul valore del tempo, dei singoli gesti vissuti in famiglia… e per certi versi su noi stessi, perché l’esperienza personale dell’autore in qualche modo si proietta in ciascuno di noi.
Di Enrico Spinelli
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