LE PAROLACCE DI DANTE ALICHIERI Federico Sanguineti

Le parolacce di Dante Alighieri Sanguineti

LE PAROLACCE DI DANTE ALICHIERI, di Federico Sanguineti (Tempesta Editore – gennaio 2021)

Come orientarsi nella sconfinata bibliografia intorno alla vita e alle opere di Dante? Ricerca resa ancora più difficile dall’aumentata produzione di testi dato che molti scrittori, storici, romanzieri attendevano con ansia la ricorrenza della morte (1321), per pubblicare i loro lavori.

Secondo il mio parere esce da questo schema il prof. Federico Sanguineti (UNISA SA) il quale pubblica per la casa editrice Tempesta Editore un libro di novantasette pagine con quattordici capitoli.

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Una aspetto di Dante che non conoscevo. Così a spasso in una nota libreria di Salerno, dove si possono consultare i testi ho trovato il libro citato.

Signori miei Dante diceva parolacce! E qui sfondo una porta aperta, infatti tra i 14233 versi, strofe rime terzine con sublimi endecasillabi si trovano sterco, merda, merdose, puttana, puttaneggiare, ontoso metro, ” con ambedue le mani le fiche” (anticipando di parecchi secoli il gestaccio americano), e il celebre ” ed elli avea del cul fatto trombetta”.

Ed ecco la sorpresa almeno per me. Dante proletario in contrasto con la nascente borghesia! Borghesia che dopo si trasformerà in capitalismo.

Ed ecco che la classe borghese fa diventare Dante il padre della patria, censurando, modificando, aggiungendo o togliendo il vero pensiero del poeta scegliendo versi esemplari per poi farli studiare a scuola.

De Santis “ci prova” a trasmettere a giovani borghesi cantiche addomesticate in nome del Sublime.

Due esempi: Francesca e Farinata.

Francesca in carne e ossa, peccatrice ma da perdonare, poiché ogni donna agli occhi del borghese è peccatrice per natura, infatti le basta leggere il celebre romanzo cortese e tra dolci parole cede per istinto. Ecco il borghese che adora la donna romantica, adultera, lettrice dei romanzi e dei bei versi!

All’opposto sta l’uomo che in gran dispetto ha l’inferno e per amor di patria, e di sé stesso, è disposto a finire in una tomba. Farinata esempio di borghese modello.

Che dire di Ulisse lui in giro: ” nati non foste a vivere come bruti…..” È arrivato il superuomo! Intanto Penelope a casa a fare i servizi, mantenersi illibata, aspetta.

Federico Sanguineti alla fine ci consiglia di leggere tutte le opere di Dante senza gli stereotipi della vulgata scolastica ( penso a Leopardi massacrato con il suo pessimismo in tutte le salse).

Quindi non più risposte belle e pronte o crocette in tempo di Covid, ma una lettura parola per parola e parolacce.

Dal “Nel mezzo del cammin… A L’ amor che move il sole e l’altre stelle”

Recensione di Greco Carmelo
LE PAROLACCE DI DANTE ALICHIERI Federico Sanguineti

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1 Commento

  1. La “volgarità ” di Dante fu stigmatizzata da Machiavelli e più tardi da Voltaire e Goethe.Si trattava di palati raffinati.Ma nella lingua “volgare” non poteva esserci esercizio di eleganza barocca.Accadde però che per un lungo periodo il Poeta finì dalle Stelle….alle Stalle.Vico per primo e solitario ne colse la originalita’ definendolo “il nostro Omero”

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