LE ORE Michael Cunningham

LE ORE, di Michael Cunningham (La nave di Teseo – maggio 2020)

 

Premessa: la lettura di questo romanzo non può prescindere dalla conoscenza del testo di Virginia Woolf, la Signora Dalloway, il cui titolo originario era, per l’appunto, Le Ore.

Vengono raccontate tre storie, unite da un filo comune, rappresentato dal famoso romanzo della Woolf. Brevemente: uno scorcio della storia della celebre autrice, nei momenti che hanno segnato il “concepimento” del libro e poi la decisione di togliersi la vita, sopraffatta dalla malattia mentale che non lasciava più scampo al genio; una giornata di Clarissa Vaughan (soprannominata “Signora Dalloway”), newyorchese controcorrente che sta organizzando una festa in onore del suo amico poeta Richard, malato di aids e oramai condannato, ma ancora sufficientemente lucido da intuire quale possa essere la sua via di fuga; il tempo di Laura Brown, impegnata nella lettura de “La Signora Dalloway” e nei preparativi della cena di compleanno del marito, destreggiandosi tra la sua latente insoddisfazione di casalinga e la consapevolezza dell’importanza del suo ruolo di moglie e madre, se vissuto al meglio delle proprie possibilità.

I tre racconti non sono propriamente “esuberanti”, ma devo dire che non è un libro che si deve apprezzare necessariamente per la trama, che comunque ha una sua originalità, quanto piuttosto per l’idea, che ho trovato brillante, e per i numerosi passaggi di pura poesia. Tante volte, leggendo, ho inoltre avuto la sensazione che l’autore volesse proprio rendere l’idea del rincorrersi dei pensieri delle protagoniste, che dialogano e riflettono in una sorta di flusso di coscienza che, ancora una volta, riconduce alla celebre autrice inglese.

Mi sento solo di fare un appunto alla casa editrice, La Nave di Teseo, per i frequenti errori che ho trovato nel testo e che quando pubblichi un Pulitzer non ti puoi permettere!

Buona lettura

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