IL PASSAPAROLA DEI LIBRI HA INTERVISTATO Rinaldo Vernero della Libreria Donostia Torino
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
I miei genitori rilevarono la libreria nel 1973 dai precedenti titolari che la aprirono negli anni’50. Io entrai nel 1980, dal 1993 sono il titolare e dal 2007 sono nella nuova sede a pochi metri dalla precedente.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Una clientela eterogenea, negli ultimi anni anche studenti universitari a seguito dell’apertura di un Campus in zona
Lettori si nasce o si diventa?
Entrambe le possibilità sono plausibili,mi picco di aver contribuito a far diventare lettori alcune persone
Essere librai nel 2019: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
E’ stato necessario un aggiornamento tecnologico, quando cominciai i libri non avevano neanche i codici a barre, ora si lavora molto col pc. Però avendo una piccola libreria di quartiere è rimasto il contatto umano col territorio. Al lettore arrivano molte più informazioni che in passato, e non è facile districarsi. Fortunatamente molti si fidano dei miei suggerimenti.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Credo ci siano momenti per entrambe le cose, io stesso frequento i social senza intaccare il tempo dedicato ad altri intrattenimenti. A livello di conoscenza,contatti e pubblicità i social sono utili.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Il caso di Harry Quebert o la Saga dei Cazalet, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Non ho idea, nel periodo prenatalizio escono moltissimi titoli.
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Noto che bambine e bambini leggono fino alle scuole medie, dopodiché diventa arduo coinvolgerli, sia perché l’impegno scolastico è più gravoso, sia perché hanno altri passatempi. Come libraio non ho trovato strategie vincenti, ma è indubitabile che l’offerta editoriale per quella fascia d’età sia molto vasta.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
Non mi piace e la considero una cosa che c’è. Né una risorsa né una minaccia.
Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori.
Shantaram, La città dei ladri, L’amore ai tempi del colera.
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