LADY MONTAGU E IL DRAGOMANNO. Viaggio avventuroso alle origini dei vaccini Maria Teresa Giaveri

LADY MONTAGU E IL DRAGOMANNO. Viaggio avventuroso alle origini dei vaccini, di Maria Teresa Giaveri (Neri Pozza – febbraio 2021)

 

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Caro lettore, credo che, oggi, Lady Montagu e il dragomanno sarebbero in prima linea accanto agli scienziati e vicini alla gente, felici di constatare quanto la ricerca sia andata avanti nel tempo!

«Scrivo queste ultime righe in una città, in una nazione, in un mondo che sta vivendo un’esperienza quale mai nessuno di noi si sarebbe aspettato – chiusi in casa, sospettosi di ogni contatto.» Sono parole dell’autrice in chiusura del libro, datate «Primavera 2020» (p.145) Maria Teresa Giaveri, giornalista e traduttrice, è stata professore ordinario di Letteratura Francese e poi di Letterature Comparate nell’Università italiana e nel Centro nazionale di ricerca scientifica francese. È ora membro dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Accademia Peloritana, Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica Francese, direttore di riviste scientifiche e vice-presidente del Pen Club Italiano. Come tutti noi ha vissuto il confinamento con grande sgomento misto a tante altre emozioni inclassificabili se non per intensità. Paura? Rabbia? Sorpresa? Incredulità? Dolore? Sensazione di inadeguatezza? Una donna con così tanti impegni professionali si ritrova fra le mura domestiche con poco altro da fare, se non leggere, scrivere e studiare. E viaggiare (con la testa).  E far viaggiare noi lettori (sempre con la testa).

 

 

Bellissima la citazione iniziale, che in tempi dilatati per la lettura, ci vien proprio da pensare alla posizione in cui lo si fa, alla Calvino: «prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf, sull’amaca, se hai un’amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto.» (p.7) Il titolo dell’introduzione è “Invito. Stai per cominciare a leggere”. Una delle rare citazioni in italiano, accanto a quelle in inglese, tedesco, latino, francese.

Poliglotta, come Lady Montagu di cui ci narra viaggi, passioni, emozioni. Come lei conosce il segreto del successo: avere riguardo per chi ti legge. Ho amato molto sentirmi così accolta in questa lettura a dir poco meravigliosa. Non è fiction. C’è chi lo definisce saggio. Per me è semplicemente un viaggio. Rocambolesco. Pieno di avventure. Fascinoso. In luoghi dove non sono mai stata o comunque dove in periodo di confinamento non si poteva andare (sigh). Solo il titolo ci introduce in un mondo incantato dal fascino dei racconti dei “Mille e una notte”: “Lady Montagu e il dragomanno”.

 

 

Sapete chi erano i dragomanni? Traduttori, medici, mediatori, diplomatici. Erano davvero tante le qualità che dovevano possedere per far fronte alle mille insidie del loro ruolo. Rischiavano la vita per una parola sbagliata, per una traduzione considerata errata, per un rimedio curativo non gradito. Era una posizione ereditiera, di famiglia. Emanuel Timoni, figlio del dragomanno d’Inghilterra a Costantinopoli Demetrio de Domenico Timoni, nato nel 1670 e morto nel 1718 in condizioni non chiare (eh, era un dragomanno!) fu medico al servizio dell’ambasciata britannica a Costantinopoli all’inizio del XVIII secolo. Laureatosi all’Università di Padova, membro della Royal Society di Londra dal 1703, ebbe un ruolo importante nella storia (o preistoria) del vaccino. Pubblicò nel 1713 nelle Philosophical Transactions of the Royal Society il suo trattato sull’inoculazione. Ma non fu accolto con il calore e l’attenzione necessaria. Anche se l’idea fu geniale.

La storia della nascita della vaccinazione ricorda in primis una data di fine secolo: il 14 maggio 1796 quando viene introdotta la pratica della vaccinazione con la somministrazione del vaccino antivaiolo dal medico britannico Edward Jenner. A essere vaccinato fu un bambino di otto anni, James Phipps. Ma prima di arrivare a questo, la storia del vaccino l’ha fatta una donna. Insieme ad altre donne. Fu lei a parlarne al dragomanno. Non è sbagliato dire che l’origine del vaccino è tutto al femminile. Questo libro racconta questa storia, che è poi la storia di un’idea. Ma anche un ritratto di una donna intelligentissima, non convenzionale, elegante, spiritosa, osservatrice attenta. Infine è una magia, un viaggio verso la terra che ha custodito per millenni i germogli dell’idea.

 

 

Sono le contadine di confine al Nord della Grecia. Poverissime donne che praticano l’inoculazione del vaiolo su gente sana, soprattutto bambini e funziona. Tacciate di stregoneria, magia nera e via dicendo la pratica è sopravvissuta e approda in Inghilterra nel diciottesimo secolo. Ma prima ancora, la coraggiosa lady inglese la pratica sul proprio figlio, lei senza ciglia, ma sopravvissuta al vaiolo per miracolo. Ecco come le avventure e i viaggi di una donna fuori dalle righe portarono nel mondo una speranza per sconfiggere un flagello che insidia il mondo da millenni. L’idea che viene qui raccontata, l’inoculazione, pratica contro il vaiolo, è un’idea rivoluzionaria e non fu subito acquisita. Gli scettici si adoperarono per ostacolarne la diffusione. Diffusa subito avrebbe salvato molte più vite. Ma nel tempo ha sconfitto una calamità epidemica che nei millenni precedenti aveva decimato tutte le popolazioni mondiali.

 

 

In conclusione di questa mia breve riflessione mi piacerebbe fare un parallelismo con la storia attuale che vede i governi impegnati nella lotta contro il Coronavirus e che ha impugnato l’arma del vaccino come pratica risolutiva. Ma preferisco chiudere con le parole di Lady Montagu: «I shall sell no drugs, nor take no Fees, could I persuade people of the safety and reasonableness of this easy operation. […] I shall get nothing by it, but the private satisfaction of having done good to Mankind, and I know no body that reckons that satisfaction any part of their Interest.» (p.93) Con questa citazione si apre il capitolo dal titolo “un esperimento praticato da donne ignoranti”. In realtà non fu facile convincere gli uomini del Settecento che una pratica femminile e popolana, venuta da lontano tramite una lady inglese potesse essere efficace. Ma era il secolo dell’Illuminismo. Della ragione e dell’eleganza. Mary Wortley Montagu ne uscì trionfante. Ma più di lei l’umanità tutta.

Recensione di IO LEGGO DI TUTTO, DAPPERTUTTO E SEMPRE. E TU? di Sylvia Zanotto  

LADY MONTAGU E IL GRAGOMANNO. Viaggio avventuroso alle origini dei vaccini Maria Teresa Giaveri

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