LA VERGINE NAPOLETANA, di Giuseppe Pederiali
Corradino di Svevia, ultimo erede di Federico II, lo stupor mundi che aveva incarnato il sogno della pacifica convivenza tra culture e religioni diverse, muore giovanissimo sul patibolo.
Prigioniero degli Angiò a Napoli in Castel dell’Ovo, prima di essere decapitato, ottiene che venga esaudito il suo ultimo desiderio, conoscere per la prima volta l’amore con una dolce giovinetta vergine e pura.
Da questa tenerissima notte d’amore tra i due giovani prende spunto il romanzo che, tra storia e leggenda, racconta il viaggio avventuroso, vent’anni dopo, di due cavalieri, uno bianco e cattolico, l’altro moro e musulmano, alla ricerca del possibile discendente di Federico II, nato da quella struggente notte d’amore.
Protagonista assoluta della storia è la Napoli medievale, esoterica, vivace e coloratissima, umanissima e violenta, densa di odori e sapori, in cui si avvicendano vari personaggi storici e inventati, tutti ben caratterizzati, come il nano mago Iennarone, dalle insospettabili doti nascoste, la bella giudea Allegra, la disinibita Zeza, il crudele Monualdo, la dolce Cicella e il figlio Ciommo.
La storia scorre fluida e piacevolissima, con una scrittura sempre interessante e immaginifica e lascia un gran desiderio di andare a visitare i luoghi della narrazione.
“Alzò il viso verso il sole e si lasciò accarezzare dalla luce e dal calore. Assaporò la sensazione con il corpo e con l’anima. Sentì tutto il piacere di essere vivo, rimpianse di non averlo apprezzato anche prima e compianse gli uomini che sprecano l’intera vita nella fretta, nell’ansia e a cercare complicate felicità.”
Recensione di Ignazio Merlisenna
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