LA SCELTA DEL BUIO Piergiorgio Pulixi

Pulixi

LA SCELTA DEL BUIO, di Piergiorgio Pulixi

 

La scelta del buio
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Ripetiamo velocemente i fondamentali di un poliziesco che si rispetti: c’è il cattivo (a volte più d’uno), c’è il commissario (ultimamente spesso donna), poi se è scritto particolarmente bene, c’è il momento in cui non si sa più chi sia il buono e chi sia il cattivo. Di solito non c’è il brutto, sennò diventa tutto un western e sconfiniamo in altro genere. Ci sono colpi di scena seri, c’è il punto in cui il commissario sta per perdere tutto, e c’è il finale più o meno definitivo a seconda che si tratti di un singolo o una serie.

Benissimo… In questo libro il morto non è ammazzato ma è un suicidio…anzi, vi dirò di più (e poi basta, giuro) è il poliziotto che si ammazza.

Quindi non c’è indagine, giusto? Che poliziesco è senza l’indagine?

Innanzitutto si tratta sempre di un morto per cui l’indagine, per quanto breve, ci deve essere. In più, il suicidio di un poliziotto è una specie di tabù, perciò, di solito, l’indagine è davvero sbrigativa, perché è sempre altamente pericoloso lavare i panni di casa propria al vaglio di un questore… Infine non è proprio la cosa più semplice del mondo interrogare i colleghi del suicida, che potrebbero sentirsi in qualche modo sospettati, anche se mica si sa di cosa, visto che non si tratta di omicidio.

E’ il caso perfetto per Strega, che è appena stato reintegrato a lavoro dopo la morte del suo compagno di squadra, che non tutti, anzi praticamente nessuno, riesce a credere che sia stata “accidentale”.

E chi se non Strega, esaminando il “semplice” caso di suicidio di un collega, non ci vede la stortura? Chi, se non lui, inimicandosi tutti i suoi superiori, decide di andare fino in fondo e confutare anche le ovvietà?

Mi è piaciuto questo libro, perché va oltre il classico poliziesco pur rispettandone pienamente i canoni. Prende un tabù e lo sviscera completamente. Si inoltra in un tema scomodo e anche terribile (che ovviamente non ho nessuna intenzione di svelare). Strega non è uno qualunque, come nessuno dei personaggi di Pulixi, ma questo credo di averlo già detto più volte. Non mi ripeterò, leggetelo e fatemi sapere. A me è piaciuto davvero tanto.

 

Recensione di Rita Annecchino
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