LA PESTE SCARLATTA Jack London

LA PESTE SCARLATTA, di Jack London

 

Di Jack London ho letto diversi libri, tutti notevoli, ma di questo, di cui sto scrivendo, non avevo mai sentito parlare prima.

Questa bella edizione Adelphi, e il tema che affronta, mi hanno stimolato a leggerlo.

L’autore con questo breve romanzo di ottanta pagine anticipa i tempi. Decine di anni, quasi un secolo prima delle opere di tanti altri scrittori, tra cui Stephen King o Cormac McCarthy, per citare i più famosi, London scrive un romanzo inseribile a tutti gli effetti nella narrativa post-apocalittica.

Lo ambienta nel 2013, in California, dove il protagonista, uno dei pochissimi sopravvissuti alla peste scarlatta, si troverà con pochi altri ad affrontare il nuovo mondo che si è venuto a trovare. Un mondo squallidissimo ovviamente, dove la lotta per la sopravvivenza mette tutti contro tutti.

I nuovi nati, ragazzini pronti a tutto, ridono e faticano a prendere sul serio le memorie del vecchio professore, casualmente sopravvissuto, considerandolo un mezzo scemo. Anche gli animali domestici o utilizzati dall’uomo, tornano ad essere selvaggi creando una selezione tra loro. Solo il più forte e il più aggressivo si impone.

La legge della Jungla è ormai quasi totalmente dominante.

Con queso racconto credo che London ci voglia ricordare di non prenderci troppo sul serio perché la realtà dei rapporti umani è molto più cruda di quanto noi la vogliamo raccontare. Una crudezza che può emergere solo in determinate situazioni estreme, come nelle pandemie, nelle guerre, nelle carestie ecc.

Assai interessante anche il capitolo finale di commento al libro di Ottavio Fatica, che ci dà delle chiavi interpretative del romanzo di London molto utili.

Recensione di Algo Ferrari

LA PESTE SCARLATTA Jack London

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