La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – Il poliziotto Fabio Montale (Jean-Claude Izzo)
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Il poliziotto Fabio Montale
Fabio Montale è un poliziotto dei quartieri nord di Marsiglia, più educatore che sbirro, con “i sentimenti a fior di pelle”, un lupo solitario con il cuore ferito, che si nutre della bellezza delle piccole cose:
…del blu del mare di Marsiglia che guarda dalla sua terrazza…
“DI FRONTE AL MARE LA FELICITÀ È UN’IDEA SEMPLICE”
…del profumo di menta e basilico della donna che ama e che ha perso, troppe volte.
“QUANDO PERDI QUALCUNO, ANCHE SE ORMAI NON C’È PIÙ, CONTINUI A PERDERLO PER SEMPRE”
…del buon vino e del buon cibo, che lo aiutano ad allontanare la morte.
…del passato, colonna portante della sua malinconica vita.
È un uomo sempre pronto a mettersi in regola con i ricordi, anche quelli che fanno più male, uno che non è mai stato capace di tenersi accanto le donne che ha amato, e che continua ad amare fuori tempo.
Senza speranza.
Lui che arriva sempre alla fine, in ritardo di una vita. E di una felicità.
Lui che odia le armi, la sopraffazione e più di tutto…il razzismo.
Sempre pronto a difendere le minoranze etniche immigrate, e a cercare il buono dove gli altri riescono a vedere solo il marcio ed il degrado.
Forse è quello che potrebbe essere definito un eroe perdente, meravigliosamente umano, e fedele ai propri valori ed ideali.
Un pessimista pervaso da un immenso amore per la vita.
Indimenticabile Montale.
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Di Antonella Russi
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