LA DONNA CHE DECISE IL SUO DESTINO. Vita controcorrente di Cristina di Belgioioso, di Pier Luigi Vercesi (Neri Pozza)
Oggi è il giorno più adatto per parlare di questo libro il cui sottotitolo è “Vita controcorrente di Cristina di Belgioioso”. Il succo della biografia, molto articolata e documentata (bibliografia ragionata a fine volume) sta proprio nel termine “controcorrente”. La principessa di Belgioioso è una donna molto più avanti dei suoi tempi: bella di una bellezza fuori dai canoni, sposa giovanissima e per amore il principe di Belgioioso, che la tradisce a più non posso e per giunta le attacca anche la sifilide. Scoperto il tradimento, Cristina si separa amichevolmente dal marito (che ha ampiamente saccheggiato il patrimonio della moglie) e comincia la sua vita errabonda che la porterà a Parigi, Torino, Genova…e addirittura in Medio Oriente.
Criticata da tutti (soprattutto dalle donne), invisa a tutti per la sua lucida e disincantata analisi delle vicende storiche e politiche del suo tempo ma sfruttata da tutti per ottenerne aiuto economico, Cristina si macchia di una grave colpa: dice quello che pensa senza indorare la pillola e critica chi merita le sue critiche. Naturalmente sarà definita via via isterica, se non addirittura pazza, vanesia, istrionica, comunista, donna di malaffare, inadatta a discutere di “cose da uomini” ed anche i suoi innamorati (tra cui Heine, De Musset, Mignet, Liszt ecc.) non persero occasione di denigrarla.
Cristina ne ha per tutti, non si scoraggia neanche nei momenti più cupi. Sostenitrice di un cattolicesimo “sociale” impianta scuole ed ospedali per i suoi contadini e i loro figli, si prodiga nella cura dei feriti della Repubblica Romana (ed anche per questo non vi dirò quante gliene dissero contro). Insomma un ritratto potente di una donna indomita che non fu mai capita (neanche dai “grandi ingegni” italiani), ma anzi fu sempre osteggiata e offesa perché si sa che una donna intelligente ha milioni di nemici. Tutti gli stupidi.
Recensione di Antonietta Piscione
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