LA CASA DI TOLLERANZA. Tre avventure del commissario Bordelli, di Marco Vichi (Guanda – gennaio 2023)
Il libro raccoglie tre avventure del commissario Bordelli, il protagonista di tutti i romanzi di Marco Vichi, che oramai seguo da diversi anni, anche perché mi piace l’ambientazione in una Firenze che conosco molto bene. La città che Marco Vichi ci descrive è quella dei quartieri popolari come San Frediano, dove il nostro protagonista ha scelto di vivere perché “gli piaceva stare in mezzo a quel popolo di artigiani, di filibustieri, di persone semplici, di pirati, di poveri delinquenti leali capaci di tagliarsi una mano per un amico, di rischiare la galera per mangiare, donne e uomini che amavano il proprio quartiere come una madre”.
La prima storia è ambientata nel 1949, subito dopo la fine della guerra e vi troviamo un giovane Bordelli, ancora vicecommissario, che espleta controlli sulle case di tolleranza; ed è in uno di questi controlli che il giovane incontra Rosa, una bella ragazza bionda che lì lavora e che diventerà una sua grande amica. E’ grazie alla curiosità della donna che Franco Bordelli inizierà una indagine che svolgerà con successo e che gli comporterà la promozione a commissario.
Nella seconda con un salto temporale di quasi 10 anni, ci troviamo di fronte ad una specie di mistero: il nostro commissario si mette ad indagare sullo strano fatto di due tombe, situate in due diversi cimiteri, che portano lo stesso nome, quello di un ebreo deportato nei campi di concentramento. Anche qui compare Rosa a dare il suo aiuto a Bordelli, e fa una piccola apparizione anche il colonnello Arcieri, protagonista dei gialli di Leonardo Gori, le cui vicende spesso si incontrano con quelle del nostro protagonista.
Ed infine eccoci ancora a Firenze nel 1966, alla vigilia di Natale, evento che fa ricordare a Bordelli un’altra vigilia, quella dell’anno 1943 , quando si era ritrovato con due sconosciuti (ma uno di questo era Curzio Malaparte) a raccontarsi delle storie, abitudine questa che il commissario continuerà ad avere anche per il resto della sua vita, come ben sanno i lettori dei romanzi che lo vedono protagonista.
Ancora un bel libro che ci fa fare una carrellata nell’Italia dopo il 1945, dopo una guerra che ha segnato in maniera sofferta il nostro paese, ma che ci mostra anche la forza di chi nei momenti bui ha avuto il coraggio di fare la scelta giusta perché come dice la vecchia Ermelinda al Franco bambino, nella storia che viene raccontata da lui nella vigilia del Natale 43, non bisogna “dimenticare che in ogni momento della vita ci si trova a scegliere tra il bene e il male, anche quando non ce ne rendiamo conto. Mi raccomando: scegli unicamente il bene, anche se spesso sarai costretto a percorrere la strada più difficile”.
Commenta per primo