KAMCHATKA, di Marcelo Figueras (L’Asino d’Oro)
Da una storia di desaparecidos a una di aparecidos. Primavera 1976, Argentina: con un colpo di Stato, il generale Jorge Rafael Videla sale alla presidenza. E’ l’inizio del Processo di Riorganizzazione nazionale. Harry a quei tempi e’ ancora un bambino. Harry non e’ il suo nome, ma non importa. Quello che importa e’ che a Harry viene tolto tutto: la casa, la scuola, gli oggetti personali, gli amici, la libertà. La mamma un giorno va a prenderlo a scuola e per Harry tutto inizia a cambiare. Non può più parlare con chi vuole. Non può più fare quello che vuole. Non può più andare dove vuole. Ma gli viene proposta una sfida: Kamchatka. Kamchatka è il paese in alto a destra nel tabellone del Risiko. Quando tutto ci viene tolto dal nemico, l’unica cosa da fare e’ ritirarsi in Kamchatka e organizzare la resistenza.
Questo ha suggerito il papà ad Harry nei loro ultimi 6 mesi insieme. Con Figueras ci muoviamo con cautela in questa Argentina buia, infida, malsicura. La guardiamo con gli occhi di un bambino e non capiamo bene, andiamo a intuizione. Cosa significa abbandonare all’improvviso la propria vita, cambiare identità, re-inventarsi? Cosa significa partecipare ad un gioco che in realtà gioco non è? Si racconta che Artù, moribondo, sia andato ad Avalon a curarsi le ferite. Forse è morto, ma nessuno l’ha visto. Si erge una tomba ad Avalon, dicono sia la sua, ma nessuno può testimoniare. Forse Tornerà. Come forse tornerà Harry dalla Kamtchanka, la sua Avalon personale.
Recensione di Benedetta Iussig
KAMCHATKA Marcelo Figueras
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