IL RE AI CONFINI DEL MONDO Arthur Phillips

IL RE AI CONFINI DEL MONDO, di Arthur Phillips (Fazi – aprile 2022)

347 pagine, distribuite in cinque parti: 1591, 1601, ancora 1601, 1602, Eternità. Sì, può essere definito romanzo storico, sullo sfondo c’è il trapasso dagli ultimi anni di regno di Elisabetta I all’insediamento sul trono inglese di Giacomo I Stuart, il figlio di Maria, la regina di Scozia decapitata. Ma almeno per uno dei due filoni che si palesano nella narrazione, chi ha parlato di spy story, richiamando i nomi dei massimi rappresentanti del genere, Grahame Greene e John Le Carré, non ha affatto sbagliato, né esagerato: Storia e spionaggio si intrecciano in un libro corposo e complesso, quindi di non facilissima lettura, che si avvale di una scrittura di ottimo livello.

Protagonista (suo malgrado) del romanzo è Mahmoud Ezzedine, medico del Sultano, cui viene comandato di far parte di un’ambasceria turca alla corte d‘Inghilterra; e, a questo punto, c’è la descrizione dell’Inghilterra, della Londra, degli inglesi di età elisabettiana dal punto di vista del personaggio: un paese di barbari, piccolo, sporco, ignorante, lacerato dalle lotte di religione, che scompare al confronto con la magnificenza della corte costantinopolitana. Mahmoud, certo, non può sapere che nel giro di qualche decennio l’Inghilterra inizierà l’ascesa verso l’Impero, e la Turchia la sua discesa…

In questo mondo arretrato Mahmoud è costretto a rimanere, per i manéggi di un suo rivale, passando di soggezione in soggezione, donato dall’ambasciatore del Sultano a Elisabetta, da Elisabetta a un barone del Cumberland, da questi al re di Scozia, Giacomo VI; è a questo punto che Mahmoud deve trasformarsi in “agente segreto”, perché la corte inglese vuole essere certa che il successore di Elisabetta non riapra ii giochi (di religione), facendo nuovamente precipitare il paese nel caos della guerra civile. La Storia ci dice che effettivamente Giacomo successe a Elisabetta, e che si confermò di religione anglicana. Questo romanzo ci racconta a sua volta come e grazie a chi la corte londinese giunge ad esserne certa.

Un bel libro, ripeto. L’ultima sezione, quella dell’Epilogo, soprattutto nelle ultimissime pagine, è uno straordinario pezzo di bravura.

La lettura è ovviamente consigliata sia a chi ama la Storia (anche della Letteratura: a un certo punto entra in scena Christofer Marlowe, personaggio luciferino, una breve comparsata, ma importante per lo sviluppo degli eventi) sia a chi ama Greene e Le Carré. Senza per questo essere sconsigliata a chi ama le belle letture tout court.

Recensione di Anna Ciamarrughi
IL RE AI CONFINI DEL MONDO Arthur Phillips

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