IL PICCOLO LIBRAIO DI ARCHANGELSK Georges Simenon 

IL PICCOLO LIBRAIO DI ARCHANGELSK, di Georges Simenon  Recensioni Libri e News UnLibro

IL PICCOLO LIBRAIO DI ARCHANGELSK, di Georges Simenon

 

IL PICCOLO LIBRAIO DI ARCHANGELSK, di Georges Simenon Recensioni Libri e News

Recensione 1

Jonas Milk è un libraio discendente da una famiglia di ebrei russi emigrati in Francia al tempo della Rivoluzione, Gina la figlia del fruttivendolo Palestri, una ragazza dall’atteggiamento libero e dalla straordinaria bellezza. Quest’ultima iniza a lavorare come domestica a casa di Jonas che, dopo qualche mese, decide di sposarla: si tratta di un matrimonio di convenienza, privo di sentimenti, la ragazza infatti continuerà le sue avventure ma almeno Jonas non si sentirà più solo in casa… Una sera però Gina non torna a casa e il nostro, per non alimentare i pettegolezzi e nella speranza che torni presto, si inventa un’innocente bugia per giustificarne l’assenza agli occhi degli altri commercianti. Ma quali saranno le conseguenze di questo atteggiamento? E cosa è successo a Gina? E soprattutto, cosa prova veramente Jonas per lei?ù

Ancora una volta Simenon ci regala una grande storia dalla forte impronta psicologica che parte da un fatto semplice, quasi ordinario, per addentrarsi tra le pieghe dell’animo umano e tratteggiarne efficacemente i turbamenti e l’evoluzione, con un’attenzione particolare a elementi quali la gelosia e il senso di colpa. Poche pagine, come quasi sempre accade con i romanzi del nostro, eppure ogni cosa è al suo posto e le brevi pennellate dell’autore riescono a presentarci in modo quasi cinematografico la realtà del piccolo borgo francese fatto di consuetudini routinarie e dove tutti si conoscono, dove le notizie volano di bocca in bocca e dove il minimo cambiamento è sufficiente a scatenare una reazione a catena fatta di pettegolezzi e di altarini che si scoprono, una serie di eventi che finisce per coinvolgere, suo malgrado, anche gli individui innocenti o animati dalle migliori intenzioni.

Recensione di Enrico Spinelli

 

Recensione 2

Quanto ci vuole poco per ritrovarsi da soli, quanto rapidamente la vita può capovolgersi e diventare incomprensibile!

Jonas Milk è nato in Russia ultimo di cinque figli, da una famiglia benestante e di ottima cultura che la guerra ha smembrato, portandolo bambino in Place du Vieux Marchè, nel cuore della Francia, dove è cresciuto e diventato il libraio del paese.

Un uomo pacato e introverso che sorprende tutti, prima di tutti se stesso, sposando Gina, giovane, esuberante, infedele; le offre un rifugio di tranquillità e le vuole bene senza giudicarla.

Ma davvero accettare in silenzio continui tradimenti e bugie vuol dire volere bene? Aspettare sempre a braccia aperte è davvero bontà o solo debolezza? E quanto egoismo c’è nella debolezza?

Simenon da maestro assoluto quale è ci racconta una storia triste che fa riflettere; nel rapporto tra vittima e carnefice (e nei recessi più profondi dell’animo) si nascondono spesso motivazioni destinate a rimanere sepolte o talvolta purtroppo a creare tragedie.

Veramente molto bello.

“Non lo avevano capito, oppure era stato lui che non aveva capito gli altri, e ormai non c’era verso di chiarire l’equivoco”

Recensione di Elena Gerla

 

 

Recensione 3

Jonas Milk è un “petit homme”, come recita il titolo originale del romanzo. Ebreo russo, originario di Archangelsk, è cresciuto in una piccola città della Francia, dove ha aperto una piccola libreria.

È un uomo riservato, mite, timido, ma grato di sentirsi ben accetto nella piccola comunità provinciale del ” vieux marchè” , in cui vive.

A un certo punto, un po’ per sfuggire alla solitudine, un po’ per un senso di protezione, decide di sposare Gina, la sua giovane domestica, ragazza avvenente di dubbia moralità, che “con la sua camminata ancheggiante si porta dietro un caldo odore di ascelle”. 

 

 

Gina continuerà anche dopo il matrimonio a frequentare altri uomini, con la benevola tolleranza di Jonas. Ma quando, dopo l’ennesima scappatella, non farà ritorno a casa, il precario equilibrio di Jonas ne risentirà fortemente, inducendolo, per vergogna ed imbarazzo, a imbastire una infinita serie di malaccorte bugie per rispondere a chi gli chiede “Dov’è Gina?”.

Una storia delicatissima, struggente, raccontata magistralmente da Simenon, con tutta la profonda introspezione psicologica e sociologica di cui è capace.

“Lui le perdonava tutto. Le aveva sempre perdonato tutto e la perdonava anche adesso. Che diritto aveva di pretendere qualcosa da lei?”

Recensione di Ignazio Merlisenna

 

Recensione 4

Jonas, libraio di origine russa approdato nella provincia della Francia centrale, sposa Gina, avvenente ragazza dalla vita libera.

Nonostante lo stupore e il chiacchiericcio della gente, convola a nozze animato da un amore paziente e gentile, che non sarà purtroppo mai contraccambiato.

Un giorno Gina scompare come aveva già fatto in passato. Per coprire la condotta discutibile della moglie, Jonas risponde alle domande sempre più insistenti sull`assenza con una bugia in apparenza innocua.
Ma Gina stavolta non torna e la bugia diventa per Jonas l`innesco di una bomba a orologeria.

 

 

La lettura scorre.
La storia, come la scrittura, è lineare, piacevole, ma senza sussulti.
Sembrava destinato a essere un libro che non lascia il segno, invece, una volta terminato, ho apprezzato la maestria dell’autore nel caratterizzare in modo definito i personaggi e nel mantenere l`atmosfera creata in un equilibrio perfetto.
Spiccano il disordine dannato di Gina, il sospetto strisciante del vicinato e la solitudine profonda di Jonas, che, per certi aspetti, mi ricorda il personaggio di Stoner.

È il primo libro che ho letto di Simenon.
Proseguirò nella scoperta di questo autore che forse non regala veri e propri scossoni emotivi, ma sembra davvero abile nel far scivolare il lettore nei meandri tortuosi della psiche umana.

Recensione di Laura Pancini

 

Recensione 5

La trama e’ minima (come piace a me): Gina, la giovane e bella moglie di Jonas Milk, il piccolo libraio del Berry, e’ scomparsa. Cosa le è successo? Jonas ne sa forse qualcosa?

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Si, la trama e’ minima, ma quello che Simenon mette in queste misere 170 pagine e’ tutto un mondo. Il mondo di Jonas, senza dubbio, ma a ben guardare il mondo di tutti noi: il mondo-di-dentro. Si, perché noi abitiamo fuori, nelle strade e tra la gente, ma non smettiamo mai, anche inconsapevolmente, di viverci dentro. E questo mondo è solo nostro, non è possibile farci entrare nessuno, non completamente. Bene. Ma cosa succede quando quel mondo-di-dentro si rompe, quando avvertiamo il rumore fatale di vetri rotti?

 

Che gusto ha la disillusione? Che gusto ha il sapere che la gente pensa di te cose, per te, impensabili? Scoprire di te cose inimmaginabili? Che gusto ha l’improvvisa consapevolezza di non aver capito probabilmente nulla, di aver forse sbagliato tutto, di aver giudicato (e di essersi giudicati) male? Che gusto ha rendersi conto che la conciliazione con il mondo esterno, ma ancor più con se stessi, forse non è più patteggiabile?

Un gusto amaro. Un gusto salato.

E io questa volta ho pianto tanto.

Recensione di Benedetta Iussig

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