IL MISFATTO DELLA TONNARA, di Francesco Abate (Einaudi – ottobre 2023)
Ecco qua, dopo I delitti della salina ed Il complotto dei calafati, il terzo episodio della serie che vede protagonista la giovane Clara Simon. Chi ha letto i precedenti libri ritroverà qui, oltre alla intraprendente giornalista dell’Unione Sarda, i personaggi che l’hanno accompagnata nelle sue attente investigazioni: l’amico e collega Ugo Fassberger, il tenente dei carabinieri Rodolfo Saporito con cui ha iniziato, durante il viaggio a Napoli per scoprire cosa ne è stato del padre, un’affettuosa relazione, il nonno Ottavio che la appoggia incondizionatamente, il direttore dell’Unione Sarda Giorgio Pisano, il sindaco Ottone Bacaredda, la ex sigaraia Sarrana, che è diventata la sua governante, il buon Africo, l’uomo tuttofare della famigli Simon.
In questo libro troviamo Clara appena rientrata da Napoli con la notizia della morte in mare del padre; appena arrivata riprende il suo lavoro quando viene avvicinata da un suo acerrimo nemico , il conte Roberto Cappai Pinna, che nonostante le profonde divergenze, le chiede di indagare sull’aggressione subita da una maestra che aveva partecipato poco prima ad una manifestazione femminista in favore del suffragio universale, aggressione di cui sta per essere accusato un suo nipote che sembra avere un alibi, di cui però non vuole parlare per non compromettere la donna di cui è innamorato.
Clara accetta, non tanto per acconsentire alla richiesta del conte, ma perché è profondamente convinta che bisogna scoprire la verità e punire il colpevole. In questo terzo romanzo, ancora una volta ambientato a Cagliari nei primi anni del Novecento, Abate affronta in una attenta descrizione storica del periodo diverse tematiche quali le prime lotte per l’emancipazione femminile e l’insorgere di quei movimenti che rappresentavano il triste preannuncio di quello che sarebbe avvenuto durante il fascismo; di questo è emblematica la figura di un giovane e ricco studente di medicina, Stanis Pietro Ledda, caporione di un gruppo di facinorosi denominati ascari che, rappresentando il volto più retrivo della società conservatrice dell’epoca, vogliono contrastare ogni tentativo delle donne di migliorare la propria situazione, arrivando anche a voler vietare alle giovani ragazze di partecipare alla rappresentazione di Casa di Bambola di Ibsen, da loro ritenuto un testo profondamente diseducativo.
Abate ci consegna così un piccolo giallo storico, quasi tutto al femminile, un libro che si fa leggere con piacere e che con un finale aperto ci preannuncia un seguito, che aspetteremo con fiducia, certi di poter nuovamente fare un altro piacevole incontro con Clara Simon ed i suoi amici.
Recensione di Ale Fortebraccio
I DELITTI DELLA SALINA Francesco Abate
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