IL LADRO DI QUADERNI Gianni Solla

IL LADRO DI QUADERNI, di Gianni Solla (Einaudi – maggio 2023)

Non mi fraintendere, non cambierei la mia vita con quella di nessuno, ci ho messo molti anni per essere la persona che volevo essere.

– Quindi per lei la forza serve a scegliere cosa essere?

– Dovrei pensarci bene, ma credo che la risposta abbia a che fare con il divenire. E con la paura.

Fatico a trovare le parole per iniziare questa recensione. Esordisce così: ho letto davvero un bel libro, una bella storia.

Siamo a Tora e Piccilli, un piccolo paese dove la popolazione è poca, gli uomini lavorano la terra e le donne pensano ai figli. In questo paese c’è un ragazzo Davide, che alleva i maiali.  La penna di Solla fa sentire proprio quell’odore, quel fetore, si toccano i suoi vestiti sporchi e chissà perché si vede quello sguardo verso il futuro di Davide. Lui figlio di “Tommaso Raffaele Fortunato Buonasorte detto Furtunà, analfabeta, debole di polmoni, cercatore di funghi, proprietario di quindici maiali e iscritto al partito fascista nella sede di Caserta” non ha niente a che vedere con suo padre. In cuor suo lo sa, ma la cultura del tempo gli impone di ascoltare tuo padre e di seguire le regole della vita di chi ha a che fare con gli animali e li capisce, ma non le persone. Davide é storpio, zoppica. Tra i maiali però si trova a suo agio. Ha una madre ed una sorella con cui condivide solo la casa perché sono troppo “remissive”. Non conosce la parola per dirlo ma lo sa. Le parole, le parole che sono importantissime per Davide aprono a lui un mondo nuovo, una nuova vita. Non sa ancora quanto ma le cerca al punto da chiedere a Teresa di aiutarlo a imparare a leggere e scrivere e a rubare i quaderni per esercitarsi.

Le parole diventano fondamentali quando incontra per la prima volta Nicolas. Lo straniero. Uno dei trentasei ebrei che arriva a Tora e Piccilli. Vorrebbe dire e pensare tanto cose ma gli mancano le parole…e vuole impararle.

“Ho imparato a scrivere per mano degli ebrei, a leggere dai fascisti, e a conoscere il dolore da Teresa .”, così dirà al lettore Davide ad un certo punto del libro.

L’arrivo degli ebrei contribuirà a tessere un forte legame tra Davide, che sente di non essere solo nato per i maiali, Teresa, che vuole cambiare vita, e Nicolas vittima della sua natura. Stringeranno un legame forte e indissolubile malgrado tutto. Malgrado il destino, malgrado la vita, malgrado i sentimenti. A compromettere quel rapporto Teresa. Chi ama Teresa? E una volta che sceglie, cosa succederà? Il tempo passa e tutti e tre si troveranno a fare scelte talvolta per volontà altre per necessità. Tra i tre c’è chi si riscatterá trovando la sua strada, chi soccomberà e chi pur di andare lontano si troverà a fare scelte forzate. Eppure i ricordi, la nostalgia, le emozioni vissute e le vicende vissute porteranno Teresa, Nicolas e Davide a cercarsi e ritrovarsi. Ritrovarsi e allontanarsi é il ritmo del loro legame. Indissolubile oltre ogni aspettativa. Certo sembra che io abbia scritto troppo ma non è così. La penna di Solla ci conduce con maestria dentro la maturazione di ogni personaggio, e tanti sono gli eventi che non posso ne anticipare ne accennare per non togliere la curiosità.

Solla si manifesta come uno scrittore profondo e sensibile capace di scrivere storie profonde, di dare spunti di riflessione importanti e di appassionare il lettore.

Consigliatissimo.

Recensione di Maria Elena Bianco

IL LADRO DI QUADERNI Gianni Solla

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