IL FRATELLO SBAGLIATO Nicola Pera

IL FRATELLO SBAGLIATO, di Nicola Pera (MdS – Luglio 2022)

 

ACQUISTALO DA FELTRINELLI

È abbastanza noto che, quando si compra un quadro da appendere in casa, una certa cura e attenzione la si dà anche alla cornice, affinché esalti le caratteristiche del dipinto.

Con i libri è la stessa cosa. Il contesto in cui è calata una vicenda è molto importante, perché la sostiene dall’inizio alla fine e se è debole, anche la storia, evidentemente cade.

Per parlare di questo libro voglio iniziare proprio dalla cornice, che mi ha incuriosita tantissimo, ma non solo. Probabilmente ambientandolo in un’altra epoca, la trama avrebbe perso mordente.

Siamo negli anni ’70… un’epoca di cui io ho “solo” sentito parlare, ricca e densa di avvenimenti che tutt’ora ci permettono di individuarla chiaramente.

In quegli anni, quando due persone si incontravano per la prima volta, una delle domande più frequenti e più importanti, fatta a bruciapelo, ma che ti costava una nomea a vita era il tipico “da che parte stai?”

Oggi nessuno si sognerebbe più di chiederlo, ma allora la politica era ben insediata nelle menti anche dei giovani e la risposta poteva diventare pericolosa.

Proprio per questo, non era ammesso stare nel mezzo. Non prendere posizione era considerata pura ignoranza, in quanto ciò per cui si “combatteva” era reale e osservabile nella vita di tutti i giorni. Era normale quindi schierarsi, delineando quindi una accesa stratificazione sociale, che determinava il destino e il futuro soprattutto dei giovani.

Nel libro, oltre a precise descrizioni di vita, abitudini e politica del tempo, ogni tanto ci sono citazioni di canzoni, che fanno da eco del passato e che è impossibile non canticchiare!

Il protagonista di questo libro, Bartolo, non prende posizione. Pur vivendo in quegli anni, pur essendo circondato da persone che cercano di attirarlo dalla loro parte, non sceglie… sta nel mezzo.

In tutta la prima parte del libro, non possiamo non innamorarci di questa figura sempre gentile, sempre pronta a fare un passo indietro per gli altri: per sua madre e soprattutto per il suo fratello maggiore Franco, solito cacciarsi nei guai. Una figura sola, proprio perché non fa parte di nessuna “fazione”. Lavora come cameriere in un bar e nel giorno libero è capace di guardarsi un film al cinema due volte di seguito per ingannare il tempo.

I sogni di Bartolo vengono dopo… il suo futuro viene dopo… è evidente che non si schiera, perché la sua vita viene dopo.

Da circa metà del libro, però, diventa evidente quanto questo atteggiamento “remissivo” possa essere pericoloso e dannoso.

Se in tutta la prima parte “il fratello sbagliato” sembra proprio essere Franco, ad un certo punto il lettore arriva ad un bivio… E se fosse proprio Bartolo “il fratello sbagliato”?

Ma come? Lui, tanto generoso, disposto anche a mentire per il fratello o per il suo amico Mauro?

Bartolo è il “fratello sbagliato” di se stesso.

Quando Bartolo decide per l’ennesima volta di “fare un favore” al fratello, la sua purezza inizia ad ingrigirsi. E’ come una crepa che arriva addirittura a spezzare in due il libro.

La vicenda ricalca molto il genere noir, poiché si tratta di morti sospette a metà ( di nuovo il tema del doppio che già nel precedente romanzo di Pera si notava) tra il suicidio e l’omicidio.

E saranno proprio le scelte di Bartolo, Franco, Mauro a delineare i contorni di una tragica storia destinata a finire male, proprio perché Bartolo non riesce a rendersi conto che il suo atteggiamento remissivo lo porta alla rovina.

E quando infine lo capisce?

Quello che succede non ve lo dico… posso solo accennarvi che l’impatto è davvero forte e mi è echeggiato nelle orecchie come un grido anche dopo averlo finito.

Un libro che ti cattura fin dall’inizio. Un libro che, così come gli anni in cui è ambientato, chiede al lettore di schierarsi, di non rimanere nel mezzo.

Io ho fatto fatica a cercare di rimanere imparziale, per poterne parlare in maniera oggettiva proprio perché tutta la vicenda mi ha presa dalla prima pagina all’ultima.

Assolutamente consigliato anche per lo stile dell’autore… Un libro scritto bene è un balsamo per la mente.

Questo è un libro scritto molto bene!

Buona lettura

Recensione di Rita Annecchino
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