
IL BORGOMASTRO DI FURNES, di George Simenon (Adelphi)
Furnes paesino fiammingo amministrato con caparbietà, autoritarismo da Joris Terlinck (il borgomastro) che incarna una borghesia che deve iniziare a fare i conti con spinte di modernità. Situazioni familiari cupe e desolanti. Una moglie facoltosa e remissiva, sempre pronta al pianto che, però trattiene, perché non abituata ed esternare per paura del marito, pensieri e sentimenti. Una figlia disabile tenuta nascosta e accudita in modo meccanico dal padre. Poi succede un fatto che sconvolge la vita degli abitanti ma soprattutto del borgomastro, che ne è in parte responsabile.
Si apre una lacerazione interiore che gli farà mettere in discussione tutta la sua impostazione di vita pensando che ci possa essere una possibilità di fuga e cambiamento. Ma non sarà così. Simenon è uno scrittore che riesce a frugare e sviscerare, con una scrittura esageratamente bella, in tutti gli anfratti dell’animo umano, evidenziandone sempre i lati oscuri ma anche quelli più dolci e belli, mettendo sempre in evidenza il contesto sociale, economico della comunità ove il personaggio vive e si relaziona. Da leggere e rileggere come tantissimi altri libri di questo scrittore che adoro.
Recensione di Simona Lanfredini
IL BORGOMASTRO DI FURNES George Simenon
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