I libri sono pericolosi: L’UOMO CHE GUARDAVA LE STELLE Joe Stillman

I libri sono pericolosi: L’UOMO CHE GUARDAVA LE STELLE Joe Stillman (Blu Atlantide – settembre 2022)

I libri sono pericolosi.

Non tutti, ma alcuni lo sono. Ci finisci dentro ed uscirne è doloroso.

Sto elaborando la separazione da questo: “L’uomo che guardava le stelle” di Joe Stillman (che poi avrei preferito fosse lasciato col suo titolo originale, The Man who Came and Went – L’Uomo che venne e se ne andò).

Se il viso era duro e vissuto, gli occhi erano dolci. Sembravano appena nati

Non racconto mai le trame, per scelta; lascio qualche indizio e più che altro le mie sensazioni, le impressioni… Qui le sensazioni sono state tante, un libro che ti accarezza, un romanzo che ti lascia un segno, anzi più d’uno. Poetico, consolatorio, doloroso.

 

 

Viveva sola da così tanto tempo che qualsiasi contatto umano, persino fugace, soddisfaceva un suo desiderio sociale di base.”

Tutti i protagonisti, non sono semplicemente personaggi, sono, diventano persone, le vedi e vivi e sospiri con loro. L’autore riesce a farti entrare nel diner dove più o meno tutto si svolge e lì, al Maybell’s Diner ad Hadley, Arizona, conosci Bill, Belutha, Maybell, Rose… vorresti mangiare lì e parlare con loro.

Non aveva considerato l’effetto potente dell’empatia […] non aveva previsto che il dolore altrui potesse essere insopportabile quasi quanto il proprio.”

Un romanzo intriso di empatia, impossibile non provarla, improbabile non sentire quello che sentono i personaggi che vivono una quotidianità difficile, fatta di incomprensioni, di rabbia, di perdite. Finché non arriva Bill.

Bill è il romanzo stesso, Bill è “l’uomo che guardava le stelle”, l’uomo che venne e se ne andò. Indimenticabile.

 

Recensione di Lauretta Chiarini

 

L’UOMO CHE GUARDAVA LE STELLE Joe Stillman

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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