ESPLORAZIONI POETICHE Marco Astegiano

ESPLORAZIONI POETICHE, di Marco Astegiano

 

 

“Sfortunato quell’uomo che nella sua fatica terrestre non sentisse il bisogno del canto, suo o d’altri, sventurato e destinato ad appassire quel mondo dove si fosse inaridita o spenta, nelle stagioni della sua storia, la voce della poesia” Giovanni Campus

Il simbolo della poesia è il girasole, quel fiore ampio e giallo che gira sempre verso il sole, quindi verso la luce e la vita.
La poesia ha bisogno di luce perché questa conduce l’intelletto umano verso la verità, così come un faro guida dei marinai dispersi verso la salvezza. La luce è stata da sempre simbolo di dimensioni superiori, trascendenti, come simbolo di ciò a cui la ragione umana tende, simbolo della conoscenza. E la poesia è quella laterna che riempe i vuoti, illumina la strada dell’esistenza.
La poesia è il faro che è dentro di noi, scia luminosa che ci guida per non cadere negli abissi di un esistenza terrena spesso e volentieri  infestata di buche.
Tutti gli esseri viventi sanno di poesia, l’umanità è poesia, la natura è poesia, tutto è quel canto atavico che ha salvato e continua a salvare il mondo.
Perché l’uomo e la donna non sono soltanto acqua e fango, sono soffio, respiro, aria.

 

 

Le poesie di Marco Astegiano sono “anime” che non si fermano mai, hanno sete, hanno bisogno di luminosità per lenire i dolori e alleviare le sofferenze.
E scavano lontano, da nord a sud, da ovest a est in cerca dello splendore dell’umanità.
Perché soltanto quel senso di umanità è armonia, coscienza, empatia, sogno, vita.
Marco Astegiano raccoglie gli insegnamenti del mondo nei tempi dei tempi impastandoli con la sua anima: haiku, tautogramma, lirica, sonetto.
I germogli che spuntano dai semi sono così umilmente toccanti e sinceri da far rabbrividire la pelle.
Le poesie di Marco Astegiano sono culturalmente sentite e trasmettono pace poiché toccano con la leggerezza di un respiro quell’alone luminoso che circonda il cuore, aureola chiamata amore.
Consiglio di leggere una poesia ogni sera, anticamera dei sogni, prima di cadere indifesi nelle mani morbide di Morfeo.
Bravo!

“Solo i tuoi versi
potean sfidare al pari
quel tuo sorriso…”
(“Poetessa” di Marco Astegiano)

 

Recensione di Patrizia Zara

 

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