DICHIARAZIONE D’AMORE a Stephen King – Se scorre il sangue

Stephen King - Se scorre il sangue

DICHIARAZIONE D’AMORE a Stephen King – Se scorre il sangue

Questa è una dichiarazione d’amore dopo quasi trent’anni di matrimonio.

Mi hai chiamata spesso “fedele lettore” dalle pagine dei tuoi libri e posso darti del tu con tranquillità.

Sei arrivato tardi e io ero reticente, per anni ti ho respinto: non amo l’horror, è commerciale, non leggo niente che riporti in copertina il nome dell’autore tre volte più grande del titolo, roba da adolescenti e pregiudizio cantante, poi sei uscito in dispense tri settimanali e io, che son cresciuta ascoltando novelas alla radio non ho resistito e son caduta finalmente avvolta dalle tue spire: un amore sbocciato piano e tardi, di quelli che durano.

Un amore che ha resistito alle mie infedeltà (alcune perfino suffragate e suggerite da te) McBain, Dickens, Faulkner perché anche se per un anno ho letto solo te, non sono un lettore seriale e dopo la prima passione dirompente non potevi bastare più.

Ma che anno, quell’anno!
Tu eri completamente soggiogato dai tuoi demoni e loro reggevano la tua penna che correva sulla carta più veloce di quanto io riuscissi a leggere! E in un momento in cui la vita mi stava mostrando il suo lato peggiore io fuggivo da lei per rifugiarmi tra le tue pagine e poter respirare.

Quei demoni ti tenevano in ostaggio, ti stavano consumando e mentre scrivevi meraviglie in evidente stato di alterazione mentale, intorno a te il mondo si andava spegnendo ed eri a un passo dal perdere tutto: moglie (quella vera), figli e anche te stesso.

Paradossalmente fu uno più posseduto di te a interrompere il tuo vortice perché la vita ha il senso dell’ironia e ti manda un ubriaco sulla strada in cui tu ti stai cercando, un ubriaco con un pick up che sbanda perché nel sedile posteriore c’è un cane che ha aperto il pacchetto con la tua carne appena acquistata e non fa complimenti e l’ubriaco abbandona il volante e lascia che il veicolo si schianti proprio sul tuo destino.

L’orrore ti è piombato addosso e sei rimasto in bilico sull’orlo dell’abisso. Chissà cosa hai provato, e cosa han pensato i tuoi demoni trovandosi davanti quell’orrore e toccandolo con mano, quel che è certo è che da quel momento tutto è cambiato: tu ne sei uscito e nel farlo hai imbrigliato i tuoi demoni.

Da quel momento le tue pagine sono cambiate, talvolta riflessive, talaltra incazzate, spesso noiose, mai meno che dignitose, l’orrore si è placato, i demoni, neutralizzati, non erano più sulla tua spalla a dettarti le storie, non c’erano più quei guizzi di adrenalina che mi facevano dimenticare dov’ero, cosa stavo passando, che mi portavano nel tuo mondo lontano dal mio.

 

Ormai ti amavo, di quell’amore fatto di gratitudine e affidamento e mi son ritrovata ancora accanto a te come si sta accanto a un vecchio marito di cui ricordi momenti di infuocata passione che si son tramutati in un porto sicuro di pace e benessere dove lo stravolgimento dei sensi ha lasciato il posto alla sicurezza della conoscenza. Più di un decennio in cui ho pensato che saremmo invecchiati insieme senza grandi scosse, tenendoci per mano. Ed ecco che negli ultimi anni tu mi stupisci ancora. Uno alla volta hai risvegliato i tuoi demoni, hai sciolto catene, ti sei messo a danzare con loro, non più succube ma padrone e finalmente le tue pagine tornano a ruggire e a dispensare piaceri insperati. Non più loro a dettare e tu a scrivere, ora si siedono con te e insieme a te battono i tasti della tua tastiera. La tua maturità è la mia primavera e io te ne sono grata con nient’altro da dire che grazie per tutto quello che mi hai dato e per quello che mi darai ancora.
Di questo libro non scriverò niente se non che è il motivo di questa dichiarazione d’amore.

Se scorre il sangue

Di Carmen Elisabeth Bonino

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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