COME VENTO CUCITO ALLA TERRA Ilaria Tuti

COME VENTO CUCITO ALLA TERRA, di Ilaria Tuti (Longanesi – giugno 2022)

 

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Recensione 1

Ecco qua, dopo “ Fiori di roccia”, un altro romanzo storico di questa scrittrice che ogni tanto abbandona il genere giallo che vede come protagonista il commissario Teresa Battaglia.

È un romanzo che richiama la storia delle prime donne chirurgo che, da pioniere nell’ Inghilterra della prima guerra mondiale, decisero di aprire in Francia, sotto l’egida della Croce rossa francese, un ospedale di guerra completamente gestito da loro per affermare per se stesse e per tutte le donne il diritto di potere esercitare liberamente la loro professione, visto che sino ad allora erano costrette a lavorare solo in ospedali di carità curando donne e bambini.

 

 

Ed è la storia anche di quei soldati, costretti a vivere in fredde trincee, tra bombe e gas, fame e morte, che, quando venivano feriti, non riuscivano ad avere in tempo le cure necessarie a salvarli fino a quando, seppure con diffidenza, entrarono a contatto con un mondo femminile che si prendeva cura di loro e con grande competenza e coraggio lavorava, non solo per i propri diritti, ma anche per dare loro un’occasione di riabilitazione e riscatto. E qui trova spazio un altro fatto veramente avvenuto, quello dei reduci di guerra ricamatori, voluto fortissimamente dall’attore ed ex soldato che lo introdusse come strumento utile a combattere i traumi di guerra ed a riabilitare al lavoro i soldati disabili, nonostante l’ostilità dei vertici militari e dell’opinione pubblica che riteneva tale attività un’occupazione tipicamente femminile.

 

 

Ma è anche la storia di una donna medico chirurgo, Cate Hill, e di un uomo, il capitano Alexander Seymour, che si incontrano, in situazione tragiche, dapprima in Francia e poi a Londra, dove alla fine si troveranno a combattere la stessa battaglia, nell’ospedale militare di Endell Street, contro i pregiudizi e gli stereotipi del tempo.

Con il solito stile raffinato ed empatico, che si ritrova anche nei suoi gialli, Ilaria Tuti riesce a darci ancora una volta una storia che, seppure romanzata, ci fa riflettere e capire quanto sia stato e sia tuttora importante combattere per un mondo capace più di comprendere e sentire senza preconcetti e disuguaglianze che di giudicare senza pietà.

Recensione di Ale Fortebraccio

 

Recensione 2

Un altro capolavoro di questa autrice da me amata. Un’altra pagina a me sconosciuta e per cui le sono grata.

Non sapevo infatti che durante la guerra un gruppo di donne medico e infermiere riuscì a costituire degli ospedali operando e curando centinaia di vite ai soldati, assumendosi di volta in volta la responsabilità di stabilire chi fosse più giusto salvare.

In realtà è anche un libro di denuncia, un urlo di dolore nei confronti di ogni guerra. Si capisce, per chi non lo avesse ancora capito, che in ogni guerra ci sono solo vinti, nessuno è realmente vincitore con tutte le perdite umane inutili che si perpetuano.

Mi ha sconvolto sapere le età dei ragazzi che si arruolavano, guidati dal furore cieco e mi sono accorta della fortuna che ho avuto a non aver vissuto niente di tutto questo.

Non voglio svelarvi troppo perché è un libro che merita di essere letto ma vi anticipo che vi troverete davanti al disprezzo che gli uomini provavano all’idea di farsi curare, se non addirittura salvare, dalle donne ma parteciperete anche alla loro stupefacente trasformazione.

Un ultimo aspetto che secondo me è degno di nota è il rapporto di amicizia e di affetto tra quei ragazzi che si trovavano al fronte che spesso contribuiva a dar loro la forza per andare avanti e resistere.

Durante tutta la lettura ho avuto in mente la Canzone di Piero di De André, capirete facilmente il perché.

Recensione di Lucrezia Centonze

 

Recensione 3

“Non le sentite urlare? Sono grida di guerra. Qualcuna di noi dovrà pur combatterla. Se non noi – oggi, adesso – le nostre figlie domani”

È la storia di donne doctors’donne medico, destinate a curare solo donne e bambini in ospedali di carità. La loro attività è malvista e tollerata solo perché limitata. Le lady doctors, all’epoca, non godono di alcuna stima a livello professionale in quanto donne ritenute deboli e fragili per esercitare. A sconfiggere questo pregiudizio, privo di fondamento, pensano un gruppo di suffraggette inglesi con a capo Flora Murray e Luisa Garrett Anderson, esse, infatti, allo scoppio della prima guerra mondiale aprono, in Francia, la prima unità chirurgica inglese gestita esclusivamente da donne per uomini in zona di guerra.

Una vera scommessa quella delle chirurghe e delle infermiere che dovranno impegnarsi fino allo stremo per curare i loro numerosissimi pazienti e difendersi dagli attacchi dei loro detrattori. Anche i pazienti all’inizio nutrono molte riserve in merito alle loro competenze mediche e mostrano ritrosia nell’accettare le cure. Ma l’ostinata volontà unita alla professionalità e alla grande sensibilità e umanità delle doctors e delle infermiere sfondano il muro di diffidenza e conquistano i pazienti. La loro opera diventerà indispensabile e lasciata la Francia fonderanno un nuovo ospedale pef i feriti di guerra, in patria sempre animate da grande coraggio e determinazione. Affronteranno nuove sfide, si dedicheranno ai loro pazienti, reduci di guerra, feriti gravemente non solo nel corpo ma anche nell’anima cercando di recuperarli fisicamente e spiritualmente alla vita sempre con grande passione e dedizione.

Ilaria Tuti nel suo romanzo riporta alla luce la storia di donne volitive,intelligenti, coraggiose, che lottano per conquistare i loro diritti con grande determinazione ed impegno. Fra le protagoniste della storia, alcune sono realmente esistite, altre sono frutto dell’inventiva della scrittrice che con abile maestria ne ha saputo intrecciare le storie e i destini usando un linguaggio carico di suggestioni e poesia. Una lettura appassionante, coinvolgente ricca di interessanti spunti di approfondimento che catturano il lettore. Un libro che consiglio.

Recensione di Leonarda Paladino
COME VENTO CUCITO ALLA TERRA Ilaria Tuti

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