VIENI VIA CON ME Roberto Saviano

VIENI VIA CON ME, di Roberto Saviano (Feltrinelli)

Roberto Saviano è uno scrittore e giornalista di inchiesta scomodo anche per la RAI che grazie a Fabio Fazio ha avuto modo di avere uno spazio per raccontare non di fate gnomi e pulcinella ma di un cancro che uccide lo Stato e perciò noi tutti, in Italia e nel Mondo.

Nella favola di Pinocchio, il Circo con Mangiafuoco e compagnia cantante, il Gatto e la Volpe illudono Pinocchio che tutto possa essere raggiunto senza alcuna fatica e Roberto Saviano racconta come sia stato complicato cercare di evitare la censura in un Paese che si professa libero , compresa libertà di Stampa.

Roberto Saviano e gli altri giornalisti di inchiesta che descrivono i fatti senza peli sulla lingua o censura sono troppo scomodi anche per l’Italia che li considera dissidenti. Dissidenti in un paese democratico. Viene messo loro un binario virtuale nel quale muovere la loro penna che poi non è altro che la loro anima e nemmeno ci rendiamo conto di come le loro grida ci aiutino ad alzare la testa e a non nasconderci dietro il dito della nostra colpevolezza e ignavia.

Siamo tutti rei di vedere e non dire, di accusare gli altri quando abbiamo una trave nell’occhio e di mentire sapendo di mentire. Nelle piccole come nelle grandi cose. L’ipocrisia è comoda molto spesso.

Roberto Saviano come altri giornalisti che hanno pagato con la vita il loro essere tutti di un pezzo si mostrano, si fanno riconoscere e mai potranno essere scambiati per un’altra persona, piccola insignificante persona che neanche ha il coraggio di denunciare chi, è un esempio, picchia la propria donna perché lo ha sentito dietro la porta di casa sua.

Roberto Saviano ci fa sentire un sospiro di sollievo, a me almeno si ma anche a molti altri.

Facile mandare avanti sempre un altro, basta non sporcarci le mani. Poi però c’è chi lo denigra e lo taccia di volersi arricchire solo perché vende libri dicendo la verità, perché fare il lavoro sporco è come essere in trincea e al soldato si chiede di fare il proprio dovere imposto da chi ordina e pretende : la macchina del potere e del fango che, se il soldato in trincea sbaglia un colpo o muore, tanto era a quello a cui era destinato

Eppure, pur nell’isolamento e nel non avere più una vita libera, Saviano assolve ad un dovere intimo perché diversamente forse si sentirebbe ancora meno in pace.

Neanche ci rendiamo conto del servizio di chi come lui è disposto a farsi prendere a craniate sul naso o ad essere diffamato. Gente come Roberto Saviano o di chiunque a testa alta lotti per la verità ha già vinto, qualunque sia la fine alla quale sarà destinato.

Recensione di Ivana Merlo

VIENI VIA CON ME Roberto Saviano

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