UNA STANZA PIENA DI GENTE Daniel Keyes

UNA STANZA PIENA DI GENTE Daniel Keyes Recensioni Libri e News UnLibro

UNA STANZA PIENA DI GENTE, di Daniel Keyes

Questo libro si rivela interessante già a partire da titolo e copertina: entrambi estremamente evocativi ed azzeccati. Una stanza piena di gente è la cronaca della vera storia di William Milligan, la prima persona dichiarata non colpevole di gravi crimini a causa della sua infermità mentale.

 

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La situazione di Milligan inizia a venire alla luce il 27 ottobre 1977, quando viene arrestato con l’accusa di stupro, rapimento e rapina. Fin da subito l’uomo appare strano: soffre di frequenti amnesie e alterna stati emotivi estremi nel giro di pochi minuti.

Una volta accantonata l’idea che Milligan stia simulando uno stato mentale alterato per scampare alla pena, si rende necessario capire quale sia il suo vero problema e trattarlo in modo tale da rendere possibile la sua collaborazione al processo che lo attende. Inizia così a venire alla luce una situazione ben più che rara: diversi luminari della psichiatria dell’epoca affermano, dopo averlo visitato, che William è affetto da personalità multipla.

Qualche anno prima un caso simile aveva interessato l’America: quello di Sybil, e la stessa psichiatra che trattò la donna si interessò anche di Milligan, concordando con i colleghi e diagnosticando la grave patologia.

Non sono avvezza alle biografie e non saprei fare un parallelismo con altre opere simili, ma senz’altro questo romanzo provoca un certo turbamento nel lettore. La stesura è sostanzialmente priva di atmosfere, descrizioni e approfondimenti emotivi: è una vera e proprio cronaca spogliata da molti aspetti tipici del romanzo. La lettura è veloce e scorrevole e non è difficile immergersi in quel profondo disagio che vive Milligan.

Gli episodi sono innumerevoli ma credo che alcuni siano davvero rappresentativi. Datto che ogni personalità di William ignora i ricordi appartenenti alle altre personalità che convivono nella sua mente, l’esistenza di Milligan è paragonabile a un enorme puzzle di cui non si conoscono né il numero dei pezzi né il risultato finale. Quando William viene arrestato nessuna delle personalità confessa di aver commesso quei crimini, tutti si ritengono innocenti e si sentono vittime di un’incredibile ingiustizia.

Sono certi di essere estranei agli eventi perchè tra di loro non mentono mai. Ad una prima analisi emergono dieci personalità all’interno di Milligan: tutte innocenti. Alcune sono impaurite, altre rabbiose, qualcuno si sente oltraggiato dalle accuse.

Occorre diverso tempo prima che gli specialisti si rendano conto che esistono altre 14 personalità e che la colpevole è profondamente seppellita nel subconscio di William. Nessuna delle 24 personalità conosce davvero l’intera storia di William: ognuna di loro è padrona di qualche frammento, ma nessuno è in grado di stabilire con certezza l’ordine dei pezzi di quel grande puzzle.

Per ricostruire l’esistenza di William si rende necessario procedere a una fusione: è indispensabile riunire i ricordi e le esperienze di ogni personalità in una sola. Ed è il frutto della fusione, chiamata il Maestro, a raccontare all’autore del libro gli eventi che hanno portato alla frantumazione della personalità di William.

Una storia di abusi subiti prima, di espedienti e crimini perpetrati poi, allo scopo di sopravvivere senza farsi rinchiudere in qualche manicomio. Una storia toccante, una finestra sulle potenzialità della mente umana e una lezione di vita.

A volte può sembrare impossibile che esistano casi del genere, o imperdonabile che uno stupratore sia stato assolto per infermità mentale. Ma se voi una notte andaste a letto certi che l’indomani sia lunedì, e vi svegliaste invece di giovedì a bordo di un aereo diretto a San Diego del tutto ignoro di come ci siate arrivati, vi riterreste davvero responsabili di quello che il vostro corpo può aver compiuto in quei 3 giorni?

 

Non sono un’amante dei puzzle, ma ricostruire la vita di Milligan è stato un viaggio interessate, che mi ha turbata, emozionata, a volte commossa. Consiglio a tutti la lettura di questa piccola finestra nella mente umana e nel suo non del tutto esplorato potenziale (costruttivo e distruttivo).

Recensione di Giulia Baroni

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